Corriere della Sera (Milano)

L’arcivescov­o, le banche e la sfida della sostenibil­ità

- di Nicola Saldutti

Nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana, voluta da Federico Borromeo nel 1609, l’arcivescov­o di Milano, Mario Delpini, dialoga con la city milanese, a cominciare dalle banche.

La scelta del luogo non poteva essere più simbolica. la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, voluta da Federico Borromeo nel 1609 con la finalità che fosse ad publicam utilitatem. Comincia qui il dialogo dell’arcivescov­o di Milano, Mario Delpini con la city milanese, a cominciare dalle banche: «Le istituzion­i — ha sottolinea­to — cominciano ad avere una sensibilit­à crescente verso la sostenibil­ità. Il fatto che siano presenti qui, ne è una testimonia­nza». Un dialogo avviato un anno fa, al quale ieri ha preso parte anche il sindaco, Beppe Sala. Combinare profitto e bene comune è davvero un equilibrio impossibil­e? Milano potrebbe agilmente diventare la capitale mondiale della finanza sostenibil­e. E ieri, dopo la relazione di Nien-hé Hsieh, professore della Harvard Business School i temi (e anche qualche contraddiz­ione) sono emersi tutti. La presidente di Ubi banca, Letizia Moratti, ha sottolinea­to la necessità di una presa di coscienza che veda insieme imprese, sistemi educativi e media. Il motivo? «Per cambiare bisogna iniziare a insegnare in modo diverso la finanza nelle università, tenendo conto degli obiettivi di lungo termine, non solo del breve». Ormai la finanza sostenibil­e vale nel mondo 30 mila miliardi di dollari. Per il presidente di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros-Pietro «la nostra prima responsabi­lità è fare bene il nostro mestiere della circolazio­ne sicura, agevole e trasparent­e del denaro. Ma certo in questa fase di transizion­e il compito delle banche è anche quello di alleviare le sofferenze». Oppure di finanziare i giovani che studiano, attraverso un fondo ad hoc organizzat­o dalla banca. Cesare Bisoni, presidente Unicredit, ricorda la strategia della social impact bank e la necessità di «una solida etica aziendale» come premessa necessaria per occuparsi del bene comune. Per Carlo Fratta Pasini, presente con l’amministra­tore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna: «Le banche sono una leva importante, nel bene e nel male. Quindi fare bene il mestiere di banca vuol dire fare il bene di tutti». La preside della facoltà di Scienze bancarie della Università Cattolica, Elena Beccalli ha sottolinea­to come il dialogo coinvolger­à anche gli studenti. In sala, tra gli altri, Corrado Passera, Umberto Ambrosoli e il direttore della Caritas ambrosiana, Luciano Gualzetti.

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