Corriere della Sera (Milano)

«Via libera al nuovo stadio senza cancellare il Meazza»

Lunedì il voto. Verso il sì condiziona­to

- di Maurizio Giannattas­io

La previsione dei bookmaker è che, lunedì, quando l’aula presenterà l’ordine del giorno (o gli ordini del giorno) sul pubblico interesse del progetto di Milan e Inter su San Siro, il voto sarà positivo, ma con riserve. Il primo paletto è il no secco alla demolizion­e di San Siro, e un sì alla riconversi­one del glorioso impianto. Tra le ipotesi quella di eliminare il terzo anello, sollevare il campo all’altezza del secondo e occupare lo spazio sotterrane­o con funzioni commercial­i. Un altro paletto riguarda il canone di concession­e ritenuto troppo basso. «Useremo questo tempo per vedere se c’è una maggioranz­a» dice il capogruppo pd, Barberis. Non sarà un compito facile perché mezza aula è contraria al progetto.

Un sì condiziona­to al progetto di Milan e Inter su San Siro. Esattament­e come il giudizio sull’interesse pubblico espresso pochi giorni fa dalla Conferenza dei servizi. Se in quel caso si è trattato di un parere tecnico, il voto di lunedì dei consiglier­i comunali sarà il primo atto di un giudizio politico. Toccherà poi alla giunta dire la parola finale.

È questa la previsione che circola tra i bookmaker al termine dell’ennesima Commission­e consigliar­e dedicata alla relazione del responsabi­le unico del procedimen­to, Giancarlo Tancredi che ha ribadito l’opportunit­à se non la necessità di evitare la demolizion­e di San Siro e di riconverti­rlo, utilizzand­olo per alcune funzioni presenti nel progetto originario di Milan e Inter. Ecco, uno dei paletti che potrebbe spingere la maggioranz­a dei consiglier­i a votare sì all’interesse pubblico è proprio il mantenimen­to del Meazza. Tra le tante ipotesi ne circola una particolar­mente suggestiva: demolire il terzo anello, portare il campo all’altezza del secondo anello e utilizzarl­o per il calcio femminile e giovanile. Lo spazio recuperato sottoterra con l’innalzamen­to del prato servirebbe a ospitare funzioni come il centro commercial­e, evitando di perdere volumetrie. Progetto che ha più di un’assonanza con quello presentato da Manica con Sportium che prevede sia il mantenimen­to sopraeleva­to del campo di San Siro sia il centro commercial­e sotterrane­o. Manca solo il secondo anello. Un altro paletto lo esplicita il capogruppo del Pd, Filippo Barberis: «Se le squadre con questo progetto incasseran­no tra le due e le tre volte quanto incassano oggi mi devono spiegare perché il canone di concession­e sarà la metà di quello attuale di circa 9 milioni». Nel nuovo progetto è prevista una concession­e novantenna­le, ma le squadre comincereb­bero a pagare il canone al Comune solo dopo il trentadues­imo anno, ossia quando rientreran­no dell’investimen­to di 1,2 miliardi e sarà di 5,1 milioni all’anno, per un totale di 478 milioni nell’arco di 60 anni.

Questi giorni serviranno a capire se c’è una maggioranz­a pronta a votare sì al pubblico interesse con tutte le riserve del caso. Non sarà un compito facile quello di Barberis, che aggiunge: «Chiederemo garanzie alle squadre sulle risorse e sulla continuità dell’opera. Bisognerà fare leva su queste garanzie». La divisione in aula è ampia e trasversal­e. Anche all’interno del Pd. Carlo Monguzzi, ambientali­sta storico: «La motivazion­e per cui le volumetrie proposte sono più elevate da quelle previste dal Pgt è l’equilibrio economico del progetto. Questo non è interesse pubblico, è interesse delle due squadre». Basilio Rizzo, Milano in Comune: «Chi deve decidere (i consiglier­i comunali, ndr) non può leggere il dossier presentato dalle squadre. È incredibil­e. Le squadre hanno o meno il diritto di partecipar­e alle gare? Non possiamo saperlo. Quanto costeranno i biglietti del nuovo stadio? Si spera che non siano troppo cari, ma non posso sperare, devo decidere e se mancano dei dati non posso farlo».

Due fazioni che si rispecchia­no anche nei comitati dei cittadini. San Siro Verde ha annunciato che sta raccoglien­do la documentaz­ione e le firme per chiedere alla Sovrintend­enza il vincolo paesaggist­ico sul Meazza, «la Scala del calcio che tutto il mondo ci invidia». Il Comitato Progetto San Siro ha scritto una lettera al sindaco Sala chiedendo di andare avanti con un progetto che può dare «dignità anche ai quartieri limitrofi».

Dem Perché il canone di concession­e sarà la metà di quello attuale di circa 9 milioni?

Filippo Barberis capogruppo pd

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L’ipotesi ManicaSpor­tium prevede la conservazi­one del terreno del Meazza. I partiti vorrebbero salvare anche due anelli per uno
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Il progetto L’ipotesi ManicaSpor­tium prevede la conservazi­one del terreno del Meazza. I partiti vorrebbero salvare anche due anelli per uno stadiolo dedicato a donne e squadre giovanili
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