Obbligo di museruola, lite sulle regole
Pronto il codice atteso da 14 anni. Ma è scontro sulla prescrizione nelle aree cani
Dopo 14 anni è pronto il nuovo regolamento comunale per il benessere e la tutela degli animali. Ieri c’è stato il primo passo formale con la discussione nella commissione consiliare di Palazzo Marino, mentre nelle prossime settimane è prevista l’adozione finale. Ma tra le tante novità positive sottolineate dalle associazioni animaliste c’è anche un tema destinato a fare discutere: l’uso obbligatorio della museruola anche nelle aree cani per le razze ritenute più aggressive. La norma non piace a diversi consiglieri comunali. Protesta il forzista Gianluca Comazzi, ma anche l’ambientalista Carlo Monguzzi chiede di rivedere la norma.
Dopo 14 anni è pronto il nuovo regolamento comunale «per il benessere e la tutela degli animali». Ieri c’è stato il primo passo formale con la discussione nella commissione consiliare di Palazzo Marino, mentre nelle prossime settimane è prevista l’adozione finale. Ma tra le tante novità positive sottolineate dalle associazioni animaliste c’è anche un tema destinato a fare discutere: l’uso obbligatorio della museruola anche nelle aree cani per le razze ritenute più aggressive. La norma non piace a diversi consiglieri comunali. Protesta il forzista Gianluca Comazzi: «È una lista di proscrizione nei confronti di alcune razze, costrette a portare la museruola anche dentro le aree cani. Con questa norma la giunta Sala dichiara guerra ad almeno 30 mila milanesi, proprietari delle razze comprese nell’elenco. Forse la sinistra milanese non sa che nel 2016 il Tar del Lazio ha bocciato un’ordinanza comunale analoga, stabilendo che i più recenti studi scientifici hanno escluso il nesso tra razza del cane e pericolosità dello stesso». Il verde Carlo Monguzzi (Pd) sottolinea i tanti aspetti positivi del nuovo regolamento: «Tra gli altri punti, l’aiuto alle colonie feline e la possibilità di portare i cani in ufficio con l’accordo dei colleghi, il divieto di applicare sofferenze inutili ai crostacei».
Però — ammette lo stesso Monguzzi— ci sono almeno due elementi che andranno modificati:«L’uso obbligatorio della museruola nelle aree cani per alcune razze ritenute più aggressive è sbagliato perché il problema sono gli umani che non sanno gestire cani complessi. E poi c’è la questione che nei circhi sono vietati solo alcune specie di animali mentre andrebbero bandite tutte, soprattutto i grandi felini perché è inaccettabile che qualcuno possa divertirsi su costrizioni e sofferenze di altri esseri viventi». «È grave — sottolinea ancora Comazzi — che il Comune intenda poi applicare una tariffa per il ricovero di cani o gatti di proprietari impossibilitati a continuare a prendersene cura. Spesso tra queste persone ci sono anziani o malati, che vivono il distacco dal proprio animale in maniera drammatica». Diversi i punti da limare, insomma.
Ma sarà la norma sulle «museruole sempre obbligatorie» a tenere banco in fase di approvazione finale del regolamento. Nelle 58 pagine del nuovo documento ci sono poi aspetti più «curiosi» come gli articoli dedicati alla tutela dei nidi dei rondoni che dovranno essere preservati in caso di lavori sugli edifici che li ospitano. E qualora non fosse proprio possibile conservarli, «si dovrà procedere, come compensazione, con l’apposizione di altrettanti nidi artificiali». Oppure il divieto di applicare piercing e tatuaggi a cani e gatti o l’obbligo di pulire le fontane pubbliche stando attenti a «salvaguardare l’habitat della fauna minore» (larve, insetti acquatici). «Ma non va dimenticato che sono il rispetto e l’amore per gli animali a guidare lo spirito di questo nuovo regolamento», conclude Monguzzi.