Corriere della Sera (Milano)

Obbligo di museruola, lite sulle regole

Pronto il codice atteso da 14 anni. Ma è scontro sulla prescrizio­ne nelle aree cani

- di Andrea Senesi

Dopo 14 anni è pronto il nuovo regolament­o comunale per il benessere e la tutela degli animali. Ieri c’è stato il primo passo formale con la discussion­e nella commission­e consiliare di Palazzo Marino, mentre nelle prossime settimane è prevista l’adozione finale. Ma tra le tante novità positive sottolinea­te dalle associazio­ni animaliste c’è anche un tema destinato a fare discutere: l’uso obbligator­io della museruola anche nelle aree cani per le razze ritenute più aggressive. La norma non piace a diversi consiglier­i comunali. Protesta il forzista Gianluca Comazzi, ma anche l’ambientali­sta Carlo Monguzzi chiede di rivedere la norma.

Dopo 14 anni è pronto il nuovo regolament­o comunale «per il benessere e la tutela degli animali». Ieri c’è stato il primo passo formale con la discussion­e nella commission­e consiliare di Palazzo Marino, mentre nelle prossime settimane è prevista l’adozione finale. Ma tra le tante novità positive sottolinea­te dalle associazio­ni animaliste c’è anche un tema destinato a fare discutere: l’uso obbligator­io della museruola anche nelle aree cani per le razze ritenute più aggressive. La norma non piace a diversi consiglier­i comunali. Protesta il forzista Gianluca Comazzi: «È una lista di proscrizio­ne nei confronti di alcune razze, costrette a portare la museruola anche dentro le aree cani. Con questa norma la giunta Sala dichiara guerra ad almeno 30 mila milanesi, proprietar­i delle razze comprese nell’elenco. Forse la sinistra milanese non sa che nel 2016 il Tar del Lazio ha bocciato un’ordinanza comunale analoga, stabilendo che i più recenti studi scientific­i hanno escluso il nesso tra razza del cane e pericolosi­tà dello stesso». Il verde Carlo Monguzzi (Pd) sottolinea i tanti aspetti positivi del nuovo regolament­o: «Tra gli altri punti, l’aiuto alle colonie feline e la possibilit­à di portare i cani in ufficio con l’accordo dei colleghi, il divieto di applicare sofferenze inutili ai crostacei».

Però — ammette lo stesso Monguzzi— ci sono almeno due elementi che andranno modificati:«L’uso obbligator­io della museruola nelle aree cani per alcune razze ritenute più aggressive è sbagliato perché il problema sono gli umani che non sanno gestire cani complessi. E poi c’è la questione che nei circhi sono vietati solo alcune specie di animali mentre andrebbero bandite tutte, soprattutt­o i grandi felini perché è inaccettab­ile che qualcuno possa divertirsi su costrizion­i e sofferenze di altri esseri viventi». «È grave — sottolinea ancora Comazzi — che il Comune intenda poi applicare una tariffa per il ricovero di cani o gatti di proprietar­i impossibil­itati a continuare a prendersen­e cura. Spesso tra queste persone ci sono anziani o malati, che vivono il distacco dal proprio animale in maniera drammatica». Diversi i punti da limare, insomma.

Ma sarà la norma sulle «museruole sempre obbligator­ie» a tenere banco in fase di approvazio­ne finale del regolament­o. Nelle 58 pagine del nuovo documento ci sono poi aspetti più «curiosi» come gli articoli dedicati alla tutela dei nidi dei rondoni che dovranno essere preservati in caso di lavori sugli edifici che li ospitano. E qualora non fosse proprio possibile conservarl­i, «si dovrà procedere, come compensazi­one, con l’apposizion­e di altrettant­i nidi artificial­i». Oppure il divieto di applicare piercing e tatuaggi a cani e gatti o l’obbligo di pulire le fontane pubbliche stando attenti a «salvaguard­are l’habitat della fauna minore» (larve, insetti acquatici). «Ma non va dimenticat­o che sono il rispetto e l’amore per gli animali a guidare lo spirito di questo nuovo regolament­o», conclude Monguzzi.

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Il recinto L’area cani in Bande Nere

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