L’impatto socio-economico delle scelte alimentari è il fil rouge di «Golosaria»
L’impatto delle scelte alimentari nella nuova edizione «Golosaria» vetrina del made in Italy di qualità
Da quattordici anni, la prima grande fiera italiana dedicata alla gastronomia accompagna l’autunno milanese. I fondatori Paolo Massobrio e Marco Gatti hanno in Golosaria un palcoscenico privilegiato sul comparto alimentare, a partire dalla ristorazione italiana (fanno tenerezza le foto di tre giovani promesse: Cracco, Bottura e Scabin, nel 2006), ma soprattutto dall’evoluzione dei produttori, con i cambiamenti dello street food, l’importanza della cucina etnica, la tenace sopravvivenza di botteghe e trattorie e l’interesse crescente per il mondo del vino. Il filo conduttore dell’edizione 2019 (da sabato 26 al 28 ottobre al Mi.Co -Fieramilanocity) è in accordo con i tempi: «Il cibo che ci cambia». Dice Massobrio: «Ci cambia perché entra nelle relazioni, ha conseguenze economico-sociali, impatta ogni ambito della vita. A Golosaria parliamo di pizza evolutiva; di vigne libere in Maremma, dove nascono vini di purezza assoluta. Ma il focus è sempre sulle persone: i nostri artigiani, i vignaioli, i cuochi. L’area bambini affronterà il tema della stagionalità con laboratori e giochi». Continua Massobrio: «La Dispensa del Benessere farà conoscere i prodotti entrati nella nuova alimentazione, come curcuma e zenzero, ma italiani». La Dispensa, novità dell’anno, raccoglie alimenti che agiscono sulla nostra salute psicologica, come i popcorn biologici e colorati, i legumi tipici umbri o altri prodotti biologici vegetali, derivati dalla fermentazione di frutta secca e semi oleosi, con sola aggiunta di acqua e sale. Le cucine di strada e i cooking show sviluppano temi attuali: il cambiamento di mentalità, la lotta allo spreco, la nuova consapevolezza.
Tre giorni intensi, passando da un assaggio a una curiosità attraverso 300 artigiani del gusto, 100 cantine nella
Terrazza del Vino, 20 cucine di strada e nuove aree per oltre 80 eventi. Il momento degli showcooking è molto atteso: 30 i posti gratuiti, durata 45 minuti sui temi più disparati. Dai prodotti lombardi, alla mela Rossa Cuneo, alla nuova merenda italiana con lo chef Marcello Trentini del Magorabin di Torino; all’incontro tra Fontina Dop e Tartufo Bianco d’Alba, attraverso gli chef Franco Rotella e Danilo Salerno (a cura di Regione e Unione Cuochi Valle d’Aosta con Ente Fiera internazionale del Tartufo bianco d’Alba).
Uno cooking show è dedicato al «Fattore T», perché tempi e temperature cambiano la dieta. C’è l’incontro Foodie e crudi, con Alessandro Billi del ristorante Billis di Tortona. Poderosa la presenza della Sicilia, con 50 produttori. «Con il cibo — dice Marco Gatti — è cambiato il nostro modo di rapportarci al vino. Oggi la fruizione è sempre più personalizzata e diretta, all’insegna di moderazione e sostenibilità, come racconteremo nella rinnovata area wine».
Assaggi e show
Presenti 300 artigiani del gusto, 100 cantine e 20 cucine di strada per oltre 80 eventi