Scuole sott’acqua, la lista si allunga
Aule chiuse, palestre inagibili e secchi in mensa. Guasti e ritardi sui treni. E oggi lo sciopero
Anche ieri molti edifici scolastici si sono allagati. Una nuova débacle, dopo quella di lunedì scorso: secchi nelle aule, palestre chiuse. Alla primaria Fabbri è la mensa dove vengono serviti i pasti alle classi prime ad avere i problemi maggiori: «L’acqua cola dal soffitto, le infiltrazioni rendono l’ambiente insalubre», denunciano i genitori. In Rinnovata Pizzigoni è l’ufficio della preside a essere danneggiato. Ai problemi strutturali datati se ne sommano di nuovi. Il Comune continua a finanziare i cantieri: stanziati già 71 milioni. Appello dalla Grande Milano: «Servono più risorse dal governo». Disagi e guasti anche sui treni. E oggi Milano farà i conti con lo sciopero dei mezzi pubblici.
Niente bombe d’acqua. Nessun nubifragio. E nessuna esondazione. «Solo» abbondanti piogge di fine ottobre. Eppure anche ieri moltissimi edifici scolastici si sono allagati. Una nuova débacle, dopo quella di lunedì scorso. «È disastrosa persino la mensa, con un locale completamente inagibile e gli spazi dove mangiano le prime che hanno cominciato a riempirsi d’acqua: entra dalle infiltrazioni del soffitto, arriva in refettorio. Non certo un ambiente salubre», sbotta Michela Catenaccio, mamma della primaria Fabbri, comprensivo Arbe-Zara. In quella scuola la palestra è stata interdetta di nuovo, la stanza dell’associazione genitori è zuppa e quella d’inglese inutilizzata da maggio, quando i pannelli del soffitto sono collassati.
Gli istituti fragili
I problemi nuovi si sommano a quelli di vecchia data. Il maltempo rende evidenti difetti o strutture danneggiate dall’usura. Eppure il Comune e la Città Metropolitana fanno tutti i controlli possibili, ad ogni segnalazione. «Gli organi competenti sono stati informati, facciamo fronte comune con la preside», precisano ancora i componenti dell’associazione dei genitori della Fabbri. Il gruppo ieri ha inviato una lettera all’assessore ai Lavori pubblici Laura Galimberti.
Palazzo Marino, responsabile per circa 530 edifici tra nidi, materne, primarie e medie, cerca di parare colpo su colpo: tra il 2019 e il 2020 ha programmato di rifare tetti e impermeabilizzazioni a 63 scuole. In più ci sono tutte le emergenze che arrivano dal territorio. «Stiamo preparando un report dettagliato», fanno sapere ad esempio dal Municipio 8. Al lavoro è anche la Città metropolitana che risponde di 80 scuole superiori. All’istituto Oriani Mazzini ieri è stata chiusa la palestra, tanto per dirne una, mentre al
l’istituto Confalonieri, media Govone di via Pepe, «c’erano le cascate, una sorta di effetto Venezia con l’acqua alta», denuncia una mamma. Nello stesso comprensivo ci sono «fiumi» in via Crespi.
Le segnalazioni
L’elenco sarebbe lunghissimo. Pioveva dentro alla materna Carnovali, nel Municipio 2, e in Rinnovata Pizzigoni:
«La nostra scuola è un groviera, a seconda del vento e delle piogge spostiamo gli alunni in un’aula o nell’altra perché le infiltrazioni sui soffitti ci sono un po’ ovunque — lamenta la preside Anna Teresa Ferri —. Non posso utilizzare il mio ufficio quando piove perché ha un buco di dieci centimetri sul soffitto, stessa musica per il padiglione di agraria». Ancora in zona
Forlanini la scuola Meleri, che era stata chiusa dopo i violenti acquazzoni di lunedì, riaprirà oggi. In alcuni casi si tratta di tenere pulite le grondaie. Tamponati per ora i problemi alla Adriano, alla Fortis, alla Cesari, alla Parenzo e alla Anemoni, spuntano quelli all’asilo di via Appennini (Gallaratese), in via Pescarenico, alla Nolli Arquati di viale Romagna, alla Bacone. In via Linneo si è allagata la palestra, come all’asilo Brivio e al comprensivo di via Cesalpino, in zona Gorla.
Lavori in corso
I cantieri però non si fermano. In via Monte Baldo, a dicembre, sarà tutto nuovo, soprattutto il tetto. Ci sono 18 appalti di manutenzione straordinaria attivi, per 71 milioni, cui si aggiungono 30 milioni per i certificati prevenzione incendio e 60 per le scuole di nuova costruzione, precisa Palazzo Marino. E Galimberti: «La programmazione in termini di manutenzione straordinaria, svolta insieme ai Municipi, è consistente sia in termini economici sia di numero cantieri, ma gli interventi possono essere solo progressivi, poiché richiedono in moltissimi casi lo spostamento degli alunni. Gli appalti, inoltre, devono seguire tempi e procedure del codice». La manutenzione ordinaria, invece, viene eseguita con le risorse dell’amministrazione in spesa corrente, come i servizi. «Per venire incontro alle necessità, con Mm abbiamo attivato un call center dedicato attualmente in rodaggio». Entro questa settimana alle scuole arriveranno dai tecnici le previsioni sia di sopralluogo e sia di intervento.
La mamma
Ha cominciato a fare acqua persino la mensa Entra dal soffitto, arriva in refettorio: che qualità garantiamo ai cibi dei nostri figli?