«Mancano risorse Così non si può andare avanti: il governo investa»
Èletteralmente «inc .... tissima»: «È una cosa che non si può tollerare, pensare che in una scuola piova dentro». Arianna Censi è la vicesindaco della Città metropolitana, a cui spetta la gestione dell’edilizia scolastica. Che tradotto vuol dire provare a tenere in salute circa duecento istituti sparsi nei 134 Comuni del milanese.
Anche ieri, però, è bastato un po’ d’acqua per riproporre le solite scene: infiltrazioni, acqua nelle aule, palestre allagate, e così via.
«Io posso parlare solo delle scuole di nostra competenza e su oltre 180 superiori, sono sette quelle che hanno registrato problemi».
Cosa si sta facendo per trovare una soluzione?
«L’unica soluzione sono gli investimenti, inutile girarci attorno».
E quanto state investendo su questo capitolo?
«Guardi, quest’estate abbiamo speso sei milioni di euro per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ora è in corso un appalto per tre contratti da nove milioni l’uno e altri 50 milioni per migliorare le performance energetiche degli edifici, ad esempio con la sostituzione degli infissi. Ma sono interventi tampone».
In che senso?
«Nel senso che a volte converrebbe, anche in termini economici, demolire e ricostruire la scuola, piuttosto che continuare a spendere soldi per mettere una toppa dietro l’altra che comunque non risolvono alla radice i problemi».
Scusi, perché non viene fatto, allora? «Perché servirebbero circa 300 milioni di euro, e non ce li abbiamo. Guardi, posso garantire che stiamo facendo un gran lavoro, compatibilmente con i problemi della Città metropolitana».
Cioé?
«I mali dell’ente si riflettono inevitabilmente sulla sua efficienza. Non c’è solo un’evidente carenza di risorse, manca anche la certezza. La fatica con cui da quattro anni lottiamo per chiudere il bilancio rallenta ulteriormente la nostra capacità d’intervenire. E su questo l’interlocuzione con il governo è continua, ma la questione va ancora risolta. Abbiamo compiti importanti, competenze tecniche, energie: o il governo decide d’investire sulle Città metropolitane e le Province, o le si chiuda. Così non possiamo andare avanti».