Sciopero dei trasporti Scontro confederali-Cub «Norme da modificare»
Oggi rischio caos. Cgil, Cisl e Uil: diritto da usare con attenzione
Lo sciopero va usato «con attenzione, per motivazioni chiare e non buone per tutte le stagioni». Per questo, «occorre una modifica della normativa, in modo da raccordare il diritto costituzionale con il reale consenso che un sindacato abbia in un’azienda, con il risultato di ridurre il numero di astensioni».
È scontro aperto fra sindacati confederali e di base sullo sciopero di oggi, proclamato dalla Cub (Confederazione unitaria di base) e Sgb (Sindacato generale di base), che a fine anno confluirà nella prima. Con un durissimo comunicato, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil accusano i colleghi di strumentalizzare il diritto all’astensione al lavoro e chiedono alle istituzioni una modifica delle norme per proclamare le agitazioni nel servizio pubblico. «Sappiamo bene come ogni sciopero dei servizi di trasporto provochi disagio ad altri lavoratori che quotidianamente sono costretti a recarsi sul posto di lavoro» scrivono i confederali, ricordando di aver effettuato «meno scioperi negli ultimi dieci anni di quanti altre organizzazioni, decisamente meno rappresentative, ne abbiano proclamati negli ultimi dieci mesi». E così «la più che legittima percezione dei cittadini milanesi e dei pendolari è invece che il trasporto pubblico, tutti i venerdì, sia in sciopero».
In realtà, guardando sul sito di Atm le percentuali di adesione, dal 2016 a oggi, su 23 scioperi totali, si nota che le 18 agitazioni promosse da sindacati di base Cub, Faisa, Usb, Cobas (a volte singolarmente, a volte d’intesa) hanno avuto adesioni fra il 6 e il 20 per cento, tranne un picco del 29, nel 2017. Però, spesso, più dello sciopero, basta «l’effetto annuncio» a provocare disagi. Come prevedibile, Atm sposa la linea dei confederali: «È necessario riprendere in mano le norme sulla rappresentatività sindacale affinché si tenga conto anche del diritto dei milanesi di muoversi» fa sapere l’azienda. Oggi tram e bus saranno garantiti fino alle 8.45 e poi dalle 15 alle 18. Per le metropolitane, è a rischio soltanto la fascia serale, dalle 18 al termine del servizio. Partirà, invece, alle 10 da piazza Cairoli, la manifestazione di Cub e Sgb, con percorso nel centro città (da piazza Scala a piazza Duomo), fino alla conclusione in piazza Fontana. Anche i treni regionali e suburbani di Trenord e del Malpensa Express potrebbero subire limitazioni e cancellazioni, che saranno indicate sul sito di Trenord, così come i bus sostitutivi. Disagi anche negli aeroporti con Enav che annuncia scioperi nella fascia tra le 13 e le 17.
I lavoratori aderenti a Cub e Sgb incrociano le braccia per chiedere l’aumento dei salari, l’abbassamento dei carichi di lavoro e la cancellazione di Jobs act e legge Fornero. «Ogni volta che scioperano — spiega il segretario nazionale Cub Walter Montagnoli — i lavoratori perdono parte del compenso e non lo fanno a cuor leggero ma perché sono contrari alla vergognosa politica portata avanti dai confederali. Con questa agitazione rivendichiamo il diritto di avere opinioni diverse, dato che queste sono condivise dai lavoratori Un anno fa si fermarono tre linee di metrò su quattro, segno di un’adesione superiore ai nostri iscritti. Un accordo che vieti di scioperare a chi non supera certi livelli di rappresentatività sarebbe anticostituzionale».
I contrari In dieci mesi sigle meno rappresentative hanno fatto più scioperi di noi in dieci anni
I favorevoli Anticostituzionale un divieto di sciopero per chi non supera certi livelli di rappresentatività