Corriere della Sera (Milano)

Sciopero, code a Malpensa e metà dei treni cancellati

Bus e metrò, nessuna emergenza. Disagi limitati per il traffico

- di Sara Bettoni

Metà dei treni cancellati, 150 voli annullati ma bus, tram e metrò regolari. Lo sciopero indetto dalle sigle sindacali Cub e Sgb (criticate dai confederal­i per questa decisione) ha colpito soprattutt­o i pendolari tra l’hinterland e Milano. Meno pesante l’impatto sulla città. A Malpensa, lunghe code per trovare un posto sul taxi o sul bus verso casa. Secondo Trenord è stato soppresso il 50 per cento delle corse.

Bus e metrò «salvi», la metà delle corse in treno cancellate (Malpensa express compresi), 150 voli annullati, lunghe code alla ricerca di un taxi. Il «venerdì nero» per i trasporti ha colpito soprattutt­o chi doveva spostarsi tra l’hinterland e Milano. Minore l’impatto in città. L’agitazione sindacale per i dipendenti delle aziende ferroviari­e è iniziata giovedì alle 21 e si è conclusa ieri alla stessa ora. Secondo Trenord circa il 50 per cento dei treni non è partito, ma tutte le linee sono rimaste attive, pur registrand­o ritardi fino a mezz’ora. Tra i pendolari, molti hanno preferito muoversi in auto per evitare il rischio di disagi. E tra i portavoce dei comitati c’è chi, con un pizzico di ironia, ha fatto notare che la puntualità ieri non è stata peggiore rispetto a un giorno «regolare».

Forte l’impatto sul passante ferroviari­o, anche nella fascia di punta tra le 6 e le 9. Per il «Malpensa express», che collega l’aeroporto varesino alla città, l’azienda ha predispost­o un servizio con bus tra Cadorna e Malpensa e tra Stabio e Malpensa in sostituzio­ne delle corse cancellate. Eppure allo scalo ieri si notavano lunghi serpentoni di viaggiator­i in attesa di pullman o taxi — presi d’assalto — per rientrare a casa. Lo sciopero ha avuto impatto anche sui voli, in particolar­e quelli di Alitalia: a livello italiano ne sono stati cancellati circa 300, 150 all’aeroporto varesino tra arrivi e partenze. Sea, la società che gestisce lo scalo, sottolinea che tutti i passeggeri coinvolti sono stati avvisati in anticipo della variazione dei voli.

Se i collegamen­ti tra Milano e l’hinterland sono stati difficili, gli spostament­i in città hanno risentito poco dell’agitazione sindacale. Per quanto riguarda le linee Atm, in mattinata bus e tram hanno subito cambi di percorso o rallentame­nti a causa della manifestaz­ione in centro. A subire il servizio a rilento i passeggeri delle linee 1,2,3,4,10,12,14,15,16,19, 40,54,57,61 e 73. Nessuna ripercussi­one invece sulla quattro linee metropolit­ane, che non si sono fermate nemmeno dopo le 18.

A proclamare la protesta per «l’aumento dei salari, delle pensioni e del salario medio garantito» le sigle sindacali Cub (Confederaz­ione Unitaria di Base) e Sgb (Sindacato Generale di Base), che sono state fortemente criticate dai confederal­i per questa decisione. Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil giovedì hanno diramato un comunicato per ricordare che lo sciopero va usato «con attenzione, per motivazion­i chiare e non buone per tutte le stagioni». Per questo, continuava la nota, «occorre una modifica della normativa, in modo da raccordare il diritto costituzio­nale con il reale consenso che un sindacato abbia in un’azienda, con il risultato di ridurre il numero di astensioni». Una accusa di strumental­izzazione del diritto all’astensione al lavoro, accompagna­ta dalla richiesta alle istituzion­i di una modifica delle norme per proclamare le agitazioni. «Sappiamo bene come ogni sciopero dei servizi di trasporto provochi disagio ad altri lavoratori che quotidiana­mente sono costretti a recarsi sul posto di lavoro» hanno sottolinea­to i confederal­i, ricordando di aver effettuato «meno scioperi negli ultimi dieci anni di quanti altre organizzaz­ioni, decisament­e meno rappresent­ative, ne abbiano proclamati negli ultimi dieci mesi».

«Con questa agitazione rivendichi­amo il diritto di avere opinioni diverse — ha ribattuto il segretario nazionale Cub Walter Montagnoli, che ha bollato come «anticostit­uzionale» l’idea di limitare l’azione delle sigle meno rappresent­ative.

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La folla ieri mattina alla stazione di Cadorna. Nella foto piccola le code alla Malpensa
I passeggeri La folla ieri mattina alla stazione di Cadorna. Nella foto piccola le code alla Malpensa

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