Cede il bacino di laminazione Allagato le vie di Cereta
L’incidente a Volta Mantovana
della zona che ci danno la disponibilità di qualche corsia per alcune ore. Stiamo addirittura tenendo calda l’acqua della vasca esterna della nostra sede per continuare gli allenamenti anche all’aperto — aggiunge il presidente della Comonuoto —, ma anche questo ovviamente si traduce in un costo importante». La piscina di Muggiò è un punto di riferimento per le società sportive comasche: tra nuotatori, giocatori di pallanuoto e atleti del sincronizzato, sono circa 1.200 bambini e ragazzi costretti a vagare da una piscina all’altra per poter nuotare. A questi si aggiungono anche i piccoli di un’associazione che si occupa di persone diversamente abili che ha tra i suoi punti di forza le attività in piscina, ora sospese. Vasca chiusa significa anche l’impossibilità di disputare le gare, un problema grave soprattutto per le squadre di pallanuoto, costrette a usare come campo per le partite casalinghe gli impianti di Monza e Busto Arsizio. «Siamo costretti a rivolgerci a tutte le piscine della provincia di Como e di quelle limitrofe — spiega Bulgheroni —. Abbiamo ottenuto alcune disponibilità, ma naturalmente limitate per orari e spazi, senza dimenticare che le famiglie devono adattarsi a portare i ragazzi in piscine anche a parecchi chilometri di distanza. Non tutti sono disposti a farlo, molti stanno rinunciando ai corsi. I ragazzini dell’agonistica, che gareggiano a livello nazionale, sono costretti a nuotare all’alba,
Non era mai stata usata prima d’ora. Anzi, i lavori non erano ancora conclusi e il collaudo finale non era ancora stato eseguito. Ma ieri, alla prima prova sul campo, la vasca di laminazione che il Comune di Volta Mantovana sta realizzando a protezione delle proprie frazioni dagli allagamenti in caso di forte maltempo, ha registrato un cedimento. Durante la prova, infatti, si sono verificati alcuni problemi che hanno costretto il progettista a svuotare la vasca nel minor tempo possibile. Un’onda di 50mila metri cubi che, in un paio d’ore, si è riversata a valle andando ad allagare, almeno in parte, quella frazione che proprio il manufatto avrebbe dovuto proteggere. Volta Mantovana è infatti un paese per la maggior parte situato sulle colline moreniche mantovane. Ma, in piano, si trovano diverse frazioni: Cereta, Foresto e la località Montagnoli. In caso di eventi meteo particolarmente intensi, proprio tali locali situati in zona pianeggiante rischiano di finire allagate. Dopo anni di problemi e disagi, il Comune ha deciso di intervenire realizzando due distinte vasche di laminazione, con la funzione
Acqua alta di contenere l’acqua in eccesso in caso di eventi meteo importanti. I lavori erano iniziati lo scorso febbraio e ora sono in fase di ultimazione. Proprio tra ieri e l’altro ieri, prima del collaudo finale, erano stati decisi test preliminari sul campo. La vasca a protezione della frazione di Cereta è stata riempita fino al limite dei propri 55mila metri cubi di capienza. Ma attorno alle 10 di ieri, col manufatto entrato in funzione mai prima d’ora, è successo l’imprevedibile: un’infiltrazione nella superficie di contatto tra il terreno dell’argine ed il manufatto di regolazione e scarico della vasca. Subito il progettista ha allertato il sindaco Luciano Bertaiola. Scattato l’allarme, sono giunti polizia locale, carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile e personale del 118. In pochi minuti è stata evacuata la scuola materna del paese, mentre gli altoparlanti avvisavano la popolazione dell’imminente ondata con l’invito a rifugiarsi ai piani alti. In alcuni punti il livello dell’acqua ha raggiunto i 7075 centimetri, prima di defluire solo verso le 15 di ieri senza provocare eccessivi danni. Ora gli uffici comunali sono al lavoro per chiedere chiarimenti ed eventuali risarcimenti.