Stadio, i club in pressing: tempi stretti
«Tempi brevi e chiarezza sul Meazza». Dialogo con Hines sull’area dismessa
Milan e Inter non abbandoneranno il tavolo e proseguiranno il dialogo con l’amministrazione, confermando l’idea di realizzare il futuro San Siro bis a fianco dell’attuale Meazza. Ma chiedono di fare presto e fare chiarezza sul destino dello stadio e sulle volumetrie dell’area circostante.
Fare presto e fare chiarezza. Senza inutili rigidità rispetto alle condizioni poste dal Consiglio comunale. La notizia è che però Milan e Inter non abbandoneranno il tavolo e proseguiranno il dialogo con l’ammnistrazione, confermando l’idea di realizzare il futuro San Siro bis a fianco dell’attuale Meazza. Dopo il sì condizionato e i 12 paletti posti dall’Aula, ora toccherà alla giunta (probabilmente martedì prossimo) dichiarare di pubblico interesse il progetto e nel contempo avviare una trattativa (col sindaco Beppe Sala e con l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran) per il masterplan finale. Sono due le incognite da chiarire per i club rispetto al documento uscito lunedì sera dal Consiglio comunale: la «rifunzionalizzazione» dell’attuale San Siro e le volumetrie dell’area circostante. Sul primo punto, le due società diranno alla giunta che la presenza di un Meazza mantenuto a stadio «vero» toglierebbe superfici vitali per garantire le volumetrie necessarie alla sostenibilità finanziaria dell’operazione. Il sì alla trattativa e la rinuncia al piano B, alla minacciata migrazione cioè verso Sesto San Giovanni, porta con sé anche una raccomandazione sui tempi del percorso amministrativo: «I club continuano il percorso di confronto con tutti gli attori coinvolti, istituzioni e cittadini, nella necessità di rispettare i tempi prospettati nella proposta». Milan e Inter in pressing sulla politica, che a sua volta difende i propri confini. Filippo Barberis, a nome del Pd, raccomanda così ai club «di non prendere con eccessiva leggerezza i vincoli posti dal dibattito del Consiglio. Perché la proposta dovrà poi ripassare dall’aula e il rispetto delle condizioni poste sarà decisivo nel voto finale».
Da una parte si discute dello stadio del futuro, dall’altra del destino dell’area dell’ex trotto. C’è sempre il Meazza di mezzo. E i due progetti rischiano di intrecciarsi. Perché l’area dove un tempo trottava Varenne è passata di recente al gruppo Hines che ieri ha incontrato la Commissione consiliare di Palazzo Marino. Tra i tanti propositi, il ceo Mario Abbadessa ha parlato anche del progetto dei «vicini di casa»: «Sono due procedimenti amministrativi distinti, ma siamo assolutamente aperti a un dialogo con le squadre e, pur non avendo ancora incontrato le dirigenze, valuteremmo, nel caso, l’ipotesi di ospitare funzioni accessorie dell’altro progetto».
Per il resto, il futuro dell’area è ancora tutto da disegnare intorno all’ex pista del trotto sulla quale vige ora una tutela dalla Soprintendenza. L’area è di 111 mila metri quadrati e l’indice volumetrico consentito di 0,35. Si prevede quindi una superficie di 46 mila metri quadrati di edilizia residenziale , mentre il resto è da definire. «L’area avrà una vocazione residenziale con una quota importante destinata all’affitto», ha spiegato il manager: «Ma noi immaginiamo anche campi sportivi, un luogo per la fondazione San Siro che ospiterà eventi e assemblee, un doposcuola, servizi per anziani». E niente grattacieli né maxi centri commerciali, ha specificato Abbadessa.