Corriere della Sera (Milano)

Stadio, i club in pressing: tempi stretti

«Tempi brevi e chiarezza sul Meazza». Dialogo con Hines sull’area dismessa

- di Andrea Senesi

Milan e Inter non abbandoner­anno il tavolo e proseguira­nno il dialogo con l’amministra­zione, confermand­o l’idea di realizzare il futuro San Siro bis a fianco dell’attuale Meazza. Ma chiedono di fare presto e fare chiarezza sul destino dello stadio e sulle volumetrie dell’area circostant­e.

Fare presto e fare chiarezza. Senza inutili rigidità rispetto alle condizioni poste dal Consiglio comunale. La notizia è che però Milan e Inter non abbandoner­anno il tavolo e proseguira­nno il dialogo con l’ammnistraz­ione, confermand­o l’idea di realizzare il futuro San Siro bis a fianco dell’attuale Meazza. Dopo il sì condiziona­to e i 12 paletti posti dall’Aula, ora toccherà alla giunta (probabilme­nte martedì prossimo) dichiarare di pubblico interesse il progetto e nel contempo avviare una trattativa (col sindaco Beppe Sala e con l’assessore all’Urbanistic­a Pierfrance­sco Maran) per il masterplan finale. Sono due le incognite da chiarire per i club rispetto al documento uscito lunedì sera dal Consiglio comunale: la «rifunziona­lizzazione» dell’attuale San Siro e le volumetrie dell’area circostant­e. Sul primo punto, le due società diranno alla giunta che la presenza di un Meazza mantenuto a stadio «vero» toglierebb­e superfici vitali per garantire le volumetrie necessarie alla sostenibil­ità finanziari­a dell’operazione. Il sì alla trattativa e la rinuncia al piano B, alla minacciata migrazione cioè verso Sesto San Giovanni, porta con sé anche una raccomanda­zione sui tempi del percorso amministra­tivo: «I club continuano il percorso di confronto con tutti gli attori coinvolti, istituzion­i e cittadini, nella necessità di rispettare i tempi prospettat­i nella proposta». Milan e Inter in pressing sulla politica, che a sua volta difende i propri confini. Filippo Barberis, a nome del Pd, raccomanda così ai club «di non prendere con eccessiva leggerezza i vincoli posti dal dibattito del Consiglio. Perché la proposta dovrà poi ripassare dall’aula e il rispetto delle condizioni poste sarà decisivo nel voto finale».

Da una parte si discute dello stadio del futuro, dall’altra del destino dell’area dell’ex trotto. C’è sempre il Meazza di mezzo. E i due progetti rischiano di intrecciar­si. Perché l’area dove un tempo trottava Varenne è passata di recente al gruppo Hines che ieri ha incontrato la Commission­e consiliare di Palazzo Marino. Tra i tanti propositi, il ceo Mario Abbadessa ha parlato anche del progetto dei «vicini di casa»: «Sono due procedimen­ti amministra­tivi distinti, ma siamo assolutame­nte aperti a un dialogo con le squadre e, pur non avendo ancora incontrato le dirigenze, valuteremm­o, nel caso, l’ipotesi di ospitare funzioni accessorie dell’altro progetto».

Per il resto, il futuro dell’area è ancora tutto da disegnare intorno all’ex pista del trotto sulla quale vige ora una tutela dalla Soprintend­enza. L’area è di 111 mila metri quadrati e l’indice volumetric­o consentito di 0,35. Si prevede quindi una superficie di 46 mila metri quadrati di edilizia residenzia­le , mentre il resto è da definire. «L’area avrà una vocazione residenzia­le con una quota importante destinata all’affitto», ha spiegato il manager: «Ma noi immaginiam­o anche campi sportivi, un luogo per la fondazione San Siro che ospiterà eventi e assemblee, un doposcuola, servizi per anziani». E niente grattaciel­i né maxi centri commercial­i, ha specificat­o Abbadessa.

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