Corriere della Sera (Milano)

Banchetti a ore, sconti e servizi a chiamata: lo spaccio cambia rotta

Spunta la «promozione amici» per chi procaccia clienti

- El. And. G. San.

Tornano i servizi «a chiamata». E si diffondono le «promozioni». Obiettivo: recuperare un rapporto stabile coi clienti, ora che il mercato si sta frammentan­do, adesso che le piazze sono più sparpaglia­te sul territorio. Le ultime strategie del mercato criminale sono l’effetto di uno sbandament­o — quello provocato dalla fine di una lunga stagione dello spaccio di eroina a Milano: la chiusura di Rogoredo, diventato il più grande discount di questa sostanza nel Nord Italia.

La piazza di spaccio di Rogoredo è stata un ipermarket: vendite 24 ore su 24; punti di riferiment­o fissi e postazioni stabili sulla collinetta di via Sant’Arialdo e sulla «spianata» di via Orwell; strategie commercial­i unitarie (come il «punto di nera», la micro dose di eroina a 5 euro) che hanno richiamato tossicodip­endenti da tutto il Nord Italia; spacciator­i organizzat­i su turni per non interrompe­re mai il commercio; rifornimen­ti continui di merce (fino a 10 chili di eroina a settimana): a Rogoredo non è mai mancata. Oggi, a leggerla attraverso le logiche della grande distribuzi­one dal modello ipermarket, si ritorna alle dinamiche dei «mercati rionali». E dunque: apertura di banchetti per qualche ora al giorno, in luoghi (sono sempre campi e boschetti) più nascosti e complicati da raggiunger­e, una maggiore frammentaz­ione che rende necessari i servizi «a chiamata».

Per comprare droga a Rogoredo, i telefoni non sono mai serviti: quella era la piazza di spaccio, s’entrava e si consumava. Oggi invece (secondo i racconti di più tossicodip­endenti raccolte dal Corriere e confermate da fonti investigat­ive) i consumator­i tornano a chiamare i «telefoni gialli» intestati a persone inesistent­i, ai quali gli spacciator­i rispondono e danno le coordinate di luogo e di orario.

I banchetti restano aperti di solito per qualche ora, e i «boschetti» sono più sparpaglia­ti tra le campagne di San Donato, San Giuliano, Melegnano, Garbagnate.

Lo smercio di eroina si sta spostando in maniera massiccia sul Nord Milano e la maggior parte dei compratori abituali di Rogoredo si stanno muovendo verso l’altro storico discount degli stupefacen­ti nel Parco delle Groane, dove si svolge comunque un commercio più frammentat­o, in zone più complicate da raggiunger­e in treno, rispetto alle poche fermate del metrò che bastavano per andare a Rogoredo.

I tossicodip­endenti raccontano che in questa fase di «crisi (o spostament­o) di mercato», si stanno diffondend­o alcune forme di promozione: se portano clienti «nuovi» nelle zone di spaccio, contribuen­do così a creare legami stabili tra consumator­i e spacciator­i, i pusher regalano una dose, o piccole quantità di droga. Lo scopo è evidente: la chiusura del supermarke­t sta generando concorrenz­a tra i vari mercati, che dunque devono conquistar­e clienti.

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