Con Emergency 24 mila studenti contro la guerra
Per entrare si attraversano le pagine di un grande «libroportale». Nelle sale sono proposte accanto a pannelli con testi brevi anche installazioni, immagini di labirinti, sculture, video, esperimenti, giochi. I grandi pensatori, da Socrate a Wittgenstein, si possono conoscere anche così: è questa la proposta dei filosofi dell’università Statale che vorrebbero a Milano il primo Museo della Filosofia e ne propongono un’anteprima con la mostra che si inaugura martedì nella sede storica. «Abbiamo preparato le prime due stanze del museo. Non presentiamo teorie, la scelta è di proporre problemi filosofici e mostrare che la filosofia non è tutta nei libri. I visitatori dovranno ragionare e capire passaggi logici, saranno coinvolti con sperimentazioni e giochi, fra cassetti da aprire e carte da scegliere. Come nei musei della scienza la dimensione dell’esperienza sarà prioritaria», dice Paolo Spinicci, professore di Filosofia teoretica, coordinatore del gruppo che ha sviluppato il progetto.
«Esistono musei di ogni genere, anche del diario, del sesso, delle anime del Purgatorio ma non abbiamo notizia di un museo della filosofia in tutto il mondo — aggiunge — Noi crediamo che si possa realizzare, che nascerà qui a Milano, L’iniziativa «Principi attivi contro la guerra», organizzata ieri da Emergency nella sua sede milanese, ha coinvolto 24 mila studenti di 268 scuole superiori di tutta Italia, in collegamento satellitare. I ragazzi hanno parlato di conflitti e migrazioni, enunciando cinque «principi attivi»: conoscere la guerra, affermare l’uguaglianza, informarsi, coltivare la memoria e la bellezza.