I Magi di Artemisia per le feste di Natale
Museo Diocesano
Il percorso, curato da Luca Pietro Nicoletti, si è avvalso di una collaborazione diretta speciale: quella delle tre figlie dell’artista, che negli anni hanno tenuta viva la memoria paterna tutelando l’archivio e l’opera. Grazie a loro c’è la possibilità straordinaria di visitare lo studio di via Stoppani conservato intatto, su prenotazione ogni giovedì e a sabati alterni, dalle 10 alle 13, con il biglietto della mostra. Tornando a Villa Necchi, la rassegna ha quasi due anime. Una prima parte si dilata nel contesto della casa museo come se i pezzi facessero parte della collezione, a dialogo con Martini, Wildt e Sironi. Una seconda invece si concentra nello spazio del sottotetto, diversi lavori uno accanto all’altro: un modo di esporre caro a Negri,
Dal 2001 il progetto «Un capolavoro per Milano» porta al Museo Diocesano un’opera che viene da lontano e che difficilmente i milanesi potrebbero vedere altrimenti. Per il Natale 2019 è appena arrivata l’importante «Adorazione dei Magi» di Artemisia Gentileschi (Roma 1593 – Napoli 1654), in prestito dalla Cattedrale di Pozzuoli: la tela, più di 3 metri per 2, dipinta tra 1636 e ’37 poco prima del soggiorno inglese della pittrice, viene presentata a cura di Nadia Righi e Roberto Della Rocca. Nota soprattutto per le vicende del suo stupro e del relativo processo, Artemisia è invece e soprattutto una grandissima artista: opera nel clima della lezione caravaggesca, ma la fa sua con originalità e forza inconsuete. Nell’«Adorazione» napoletana sa fondere l’imponenza principesca dei Magi con l’intimità di Maria, che presenta il Bambino al Re suscitando la sua visibile commozione. Mentre la sobrietà della gamma cromatica si accende di improvvisi guizzi di luce (fino al 26 gennaio 2020, piazza Sant’Eustorgio 3, orari mar.-dom. 10-18, ingr.euro 8/6 compresa visita al museo). (c.v.) che amava mettere in rapporto le sue figure come fossero «una misteriosa popolazione». Curiosità e mente aperta, vasti interessi, amicizie eccellenti: Alberto Giacometti, Vanni Scheiwiller, Giovanni Testori, Vittorio Sereni, Franco Russoli, Dante Isella. «Ma l’insegnamento più grande di nostro padre è stato la modestia — raccontano le figlie —. Amare il proprio lavoro, svolgerlo con rigore e non sentirsi mai al di sopra degli altri». Un lavoro di cui Negri apprezzava molto l’aspetto artigianale, pur nutrito di profondi riferimenti colti: dall’arte africana a quella antica classica, da Medardo Rosso a Boccioni, da Moore a Brancusi. Riprendono a Forma Meravigli gli incontri dedicati a «Leggere la fotografia». Luca Doninelli presenta il libro «Ritratti di fabbriche» di Gabriele Basilico.
Via Meravigli 5, ore 18.30
CLASSICA
Fabio Bonizzoni e l’Ensemble La Risonanza, con il soprano Roberta Invernizzi, presentano alla Palazzina Liberty il programma dedicato alle «Cantate romane» di Händel.
L.go Marinai d’Italia. ore 20.45, ingr. 1 euro