«Al Meazza un’arena per giovani e donne»
Appello di Sala Il sindaco: serve uno sforzo serio
Sul futuro di San Siro, il sindaco Beppe Sala chiede uno sforzo serio: «Perché possa nascere un’arena per giovani e calcio femminile», la sua idea. Con l’ipotesi di realizzare spazi sportivi a capienza ridotta con negozi intorno. Per questo fa appello alle società Milan e Inter, tratteggiando quello che potrebbe essere il futuro di San Siro o almeno quello che il Comune, proprietario dello stadio e dell’area, considera come una modifica, auspicabile per trovare una quadra. Sala aveva sottolineato che il progetto così come era stato presentato non era accettabile.
Spazi commerciali ma anche un’arena ridotta per il calcio femminile e le squadre giovanili. Il sindaco Beppe Sala chiede «uno sforzo serio» alle due squadre cittadine e tratteggia quello che potrebbe essere il futuro di San Siro o almeno quello che il Comune, proprietario dello stadio e dell’area, considera come una modifica, auspicabile, se non necessaria, al progetto di Milan e Inter. Lo ha spiegato ieri a margine a margine della presentazione della Generali Milano Marathon: «La soluzione migliore per San Siro sarebbe una soluzione mista, con uno spazio commerciale ma anche una arena a capienza ridotta che sarebbe utile alla città».
Era una delle domande poste dai due club all’indomani del via libera condizionato del Consiglio comunale al pubblico interesse del nuovo stadio. Sala aveva sottolineato che il progetto così come era stato presentato non era accettabile e aveva messo in risalto due dei sedici paletti votati dall’aula: l’eccessivo indice volumetrico e la rigenerazione di San Siro. Inter e Milan hanno chiesto chiarimenti su questi due punti e ieri è arrivata una prima risposta. «Valuto positivamente la decisione del Consiglio Comunale, ma restano alcuni paletti, su tutti la riduzione delle volumetrie e provare a verificare quanto si può rigenerare lo stadio — ha detto il sindaco —. Non è detto si possa rigenerare ma me lo auguro, chiedo alle società uno sforzo serio per cercare di trovare una nuova vita a San Siro». Il sindaco entra anche nel merito dell’augurata «rifunzionalizzazione» del Meazza: «Bisogna capire la fattibilità e se sia fattibile da un punto di vista finanziario, ma sarebbe la cosa migliore, visto anche che il calcio non è solo la Serie A ma anche calcio femminile e le giovanili». Messaggio chiaro per chi dovrà sedersi intorno a un tavolo per l’inizio della trattativa che si preannuncia dura e serrata e ancor prima per la decisione della giunta che dovrà ufficializzare il pubblico interesse del progetto: «Non c’è chiusura dal punto di vista dell’amministrazione sul nuovo stadio — continua il sindaco — però siccome non si parla solo di un nuovo stadio ma anche di centri commerciali, hotel e uffici, bisogna capire se questi collimano con l’interesse pubblico. Se si parlasse solo di uno stadio la cosa sarebbe molto più semplice, ma dato che su un terreno nostro c’è la volontà di realizzare dell’altro bisogna solamente trovare un punto di equilibrio tra gli interessi legittimi di chi investe e i nostri interessi. Ora la giunta delibererà perché serve un passo formale rispetto alla necessità di aprire un dialogo operativo con le società».
Per il passo formale del pubblico interesse manca ancora una data ufficiale anche se Sala insiste — esattamente come avevano fatto martedì le squadre — sulla necessità di fare in fretta. «Vorremmo evitare di rimanere con il cerino in mano e riteniamo che soluzioni ci siano, bisogna lavorare insieme da subito». Ma prima di quel giorno quasi sicuramente le squadre chiederanno un incontro con il primo cittadino per gli ultimi chiarimenti. Solo dopo il pubblico interesse inviteranno formalmente i due studi di architettura rimasti in gara a lavorare su progetti alternativi che tengano in conto le «prescrizioni» comunali e che soprattutto garantiscano la sostenibilità economica dell’operazione.
Sul nuovo stadio è intervenuto anche il governatore Attilio Fontana: «Credo che la cosa positiva sia il sì al fatto che si possa fare il nuovo stadio, poi tutti i dettagli competono al Comune».