Corriere della Sera (Milano)

Al market senza mai pagare Dalle madri alle figlie: così il clan organizza i furti

Case bianche, prese due ragazze legate alla leader Hudorovich

- Di Andrea Galli

La capa è sempre lei. Una capa stimata, temuta, indiscussa. Deborah Hudorovich. Fa niente se entra ed esce di galera, fa niente se l’avevano cacciata nel marzo 2018 dall’alloggio popolare occupato abusivamen­te: sempre qui attorno sta. Ovvero le «case bianche» di viale Fulvio Testi, i famigerati, flagellati caseggiati dell’Aler. Deborah c’è, e detta la linea. Di generazion­e in generazion­e. Un clan di nomadi italiani. Un’unica filosofia esistenzia­le: vivere della e nella illegalità. Ovvero: per dormire si conquistan­o appunto appartamen­ti sfitti, per mangiare si fa la spesa senza versare un centesimo. Così faceva, prima che la beccassero. E così hanno fatto la figlia Erika, 18 anni, e la nipote, della quale non pubblichia­mo il nome in quanto minore (ha 16 anni).

Il commissari­ato GrecoTurro, lo stesso che aveva catturato Deborah, ha preso le altre due. Di diverso, c’è soltanto la geografia metropolit­ana. Allora (il 15 luglio), erano stati i supermerca­ti «Dpiù» di viale Suzzani e «Pozzoli» di via Arezzo; questa volta (sabato) è stato il «Carrefour» di viale Fulvio Testi. Vediamo che cosa è successo. Sono le 8.45. Alla cassa arrivano due ragazze. Una ha una corporatur­a esile e indossa un giubbotto scuro, l’altra è meno magra e porta un giubbotto giallo. Hanno alimenti per 61,98 euro (il totale lo si scoprirà dopo) contenuti in due buste di tessuto, colore rosso. Superano la cassa e camminano verso l’uscita. La cassiera le raggiunge, chiede conto del mancato pagamento, e una delle due fa un po’ di recita, cioé fruga nelle tasche dicendo di non trovare lo scontrino che dimostra come in realtà il cibo l’abbiano acquistato da un’altra parte. Qualche secondo di commedia, poi evidenteme­nte le ragazze si stancano, una spinge la cassiera, la invita a farsi i fatti suoi, le due raggiungon­o velocement­e l’esterno del «Carrefour» e spariscono. Il direttore del supermerca­to, informato dalla cassiera, avvisa le forze dell’ordine. Inizia la caccia degli agenti del commissari­ato diretto da Angelo De Simone che, sul disastro delle «case bianche» ha molto lavorato, fin qui, e in particolar­e sulle gesta del clan Hudorovich, in perenne combutta con un altro gruppo di nomadi italiani, quello dei Braidic. I poliziotti dunque si mettono all’inseguimen­to, dalle descrizion­i aggiuntive della commessa capiscono orientativ­amente chi possano essere le malviventi, che trovano non lontano. Manette. Caso chiuso.

Val la pena adesso di esaminare i singoli profili delinquenz­iali. Nel luglio 2017, la minorenne è stata indagata per furto in un negozio. A marzo, ha firmato un’incursione all’«Ipercoop» di via Gozzoli. Ad agosto, l’hanno indagata per oltraggio a pubblico ufficiale nel mezzanino della stazione Cordusio del metrò. In quest’ultima circostanz­a, c’era la cugina Erika, la quale, solo quest’anno, è stata indagata per furto al supermerca­to «Esselunga» di viale Famagosta, furto in un’altra «Esselunga», quella di via Novara, dove in totale ha colpito tre volte, tentato furto nel negozio «Scarpe & scarpe» di via Antonini, furto aggravato all’«Oviesse» di viale Umbria...

Nel 2013, a 12 anni, Erika Hudorovich era stata fermata dalla polizia. Aveva appena rubato in un negozio.

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● Il commissari­ato GrecoTurro da tempo ha attuato un piano di controllo sui clan Braidic e Hudorovich
● Arrestate la figlia e la nipote della capa Deborah Hudorovich: avevano fatto la spesa senza pagare
(foto) La vicenda ● Il commissari­ato GrecoTurro da tempo ha attuato un piano di controllo sui clan Braidic e Hudorovich ● Arrestate la figlia e la nipote della capa Deborah Hudorovich: avevano fatto la spesa senza pagare
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