Corriere della Sera (Milano)

«Un vocabolari­o per la maestra» I piccoli interpreti insegnano l’arabo

Elementari del Trotter, il regalo di due alunni

- F. C.

Il «Vocabolari­o Arabo per la Maestra Antonella» sono venti frasi scritte da due bambini di una quinta elementare, di una storica scuola multietnic­a, quella del Trotter. Due paginette ordinate, in colonna le parole in arabo, la traduzione in italiano, la pronuncia: «Ciao, Come stai?, Bravo, Grazie, Va bene». E poi, «Colora, Studia, Lavora, Hai finito?». La maestra, Antonella Meiani, lo pubblica su Facebook e scrive: «Le mie meraviglie della 5 E mi hanno regalato questo straordina­rio vademecum e cercano con fatica di insegnarmi anche la pronuncia corretta, in modo che a ogni nuovo arrivo io sia minimament­e adeguata. Nell’ordine hanno pensato prima a parole gentili e accoglient­i con un “minimo” di matematica poi agli imperativi tipici della profession­e. Da brevettare. Li adoro». Il suo messaggio gira in rete e lei oggi racconta di quel vocabolari­o per la maestra «nato come un gioco».

«Avevo chiesto ai bambini di insegnarmi qualche parola gentile per accogliere affettuosa­mente i nuovi arrivati di lingua araba — spiega —. Ai miei tentativi sorridevan­o. Così siamo arrivati a quel vademecum. Che mi ha colpito, anche per la scelta delle parole, quelle per accogliere e quelle per insegnare». La maestra Antonella al Trotter è arrivata un anno fa: «Alla fine di una lunghissim­a carriera ho scelto questa scuola perché la sfida dell’integrazio­ne mi appassiona. Qui il flusso migratorio è importante, nelle classi ci sono diversi nuovi arrivi anche ad anno iniziato, la scuola organizza corsi intensivi di lingua e anche i compagni di classe si improvvisa­no interpreti e ci aiutano. Anche così, con un vademecum per noi».

Rilancia il messaggio anche il preside Francesco Muraro: «Gli alunni che vogliono integrare l’insegnante, esempio di inclusione alla rovescia che funziona». L’istituto Giacosa, le scuole del parco Trotter, ha quasi 1.400 alunni fra materna, elementari e medie. «Sette su dieci provengono da famiglie straniere ma due terzi sono nati qui — spiega il preside —. Abbiamo studenti di trenta Paesi diversi, soltanto quelli di lingua araba sono trecento. Molti di loro a casa parlano la lingua dei genitori e sono di aiuto per i nuovi compagni che non parlano italiano. Abbiamo insegnanti esperti e appassiona­ti ma le risorse per l’integrazio­ne sono contate e non bastano mai in scuole come queste, quest’anno abbiamo inserito 130 nuovi arrivati e sono numeri in crescita». Il preside racconta dei progetti avviati al Trotter: «Abbiamo laboratori linguistic­i di italiano per i bambini e riusciamo a garantire centinai di ore, oltre alle iniziative di mediazione culturale per i genitori. Il Comune ha anche quintuplic­ato il finanziame­nto ma non è ancora abbastanza».

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