Corriere della Sera (Milano)

Addio a Nisi Portò le star al «Plastic»

Dal punk al gender, creò il polo della trasgressi­one amato da Warhol e Madonna

- di Matteo Speroni

È morto Lucio Nisi, 71 anni, ex ortolano, tra i fondatori del Plastic, la discoteca di viale Umbria che dal 1980 ha portato a Milano nuovi stili, tendenze e artisti di tutto il mondo. Nello spazio post punk, dark, glam e gay friendly realizzato in un vecchio stabile di ringhiera sono passati, negli anni, Sting, Elton John, Bruce Springstee­n, Madonna, Freddy Mercury, Grace Jones, Boy George, Katy Perry, Andy Warhol, Keith Haring e tanti altri. Per i milanesi era rapidament­e diventato il luogo in cui bisognava esserci, anche al costo di lunghe code sul marciapied­i.

Milano si stava preparando al Natale, la notte del 23 dicembre 1980, e il termometro, nelle ore più fredde, si aggirava intorno allo zero. Ci voleva coraggio per aprire il locale a quel tempo più trasgressi­vo della città, e anche d’Italia, l’antivigili­a della festa sacra per eccellenza, ma gli ideatori del Plastic non si fecero intimidire dal calendario.

Anzi, portare in un antro di un vecchio stabile di ringhiera in viale Umbria il vento scottante delle nuove tendenze alternativ­e della musica, del costume e della moda newyorkese, a pochi anni dalla nascita dirompente del fenomeno punk, deve essere stata una sfida eccitante, inebriante, che si è poi rivelata una scommessa vinta. Il Plastic fu fondato dall’art director e dj Nicola Guiducci con Lino Nisi, al quale subito subentrò il fratello Lucio, scomparso ieri a Milano per una malattia a 71 anni, la maggior parte dei quali trascorsi da patron del Plastic. Pugliese di Villa Castelli, arrivato a Milano per gestire un negozio di frutta e verdura in zona San Siro, Lucio Nisi era uomo di energia eccezional­e, per vent’anni sia ortolano sia gestore della più nota e frequentat­a discoteca undergroun­d, passando dalla chiusura del locale alla spesa all’Ortomercat­o.

Passione e intuito: con la sua impronta post punk, dark, glam e gay friendly, il Plastic presto diventò famoso in tutto il mondo, luogo dove bisognava esserci; per i milanesi, disposti ad affrontare lunghe code notturne con selezione all’ingresso, e per le celebrità. Da quelle stanze scure, fratturate da luci ossessive, martellate da musica stupefacen­te, sono passati Sting, Elton John, Bruce Springstee­n, Madonna, Freddie Mercury, Grace Jones, Boy George, Katy Perry, Andy Warhol, Keith Haring e tanti altri. Il Plastic, antenna che attirava le folgori della creatività italiana e mondiale, è stato anche teatro per l’ispirazion­e estetica di Elio Fiorucci, Stefano Gabbana, Oliviero Toscani. Poi, nel 2012, il locale (nel frattempo ribattezza­to «Killer Plastico»), che nel 2009 è stato insignito dell’Ambrogino d’oro, ha dovuto trasferirs­i in via Gargano, zona Ripamonti, sempre mantenendo la sua identità. In un’epoca però in cui l’avanguardi­a artistica e sociale è tutta da riprogetta­re.

Anche il sindaco Beppe Sala ha ricordato con un tweet Nisi: «Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa di Lucio Nisi, tra i fondatori del Plastic, storico locale che ha portato a Milano stili nuovi e attratto artisti internazio­nali. La città lo ricorderà con gratitudin­e».

Intanto, mercoledì prossimo, negli spazi dove sorgeva il Plastic inaugurerà un cocktail bar e ristorante, chiamato Killer: da Plastic a Killer Plastico a Killer, in viale Umbria 120 la metamorfos­i del linguaggio confonde le tracce del passato. Ma, in fondo, non importa: il Plastic non è nato per nostalgici e conservato­ri.

 ??  ?? Patron
Al centro Lucio Nisi al Plastic, scomparso a 71 anni
Patron Al centro Lucio Nisi al Plastic, scomparso a 71 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy