Porta Nuova Al casello servono cure urgenti
Danni alla struttura e calcinacci . L’ultima gara nel 2017. Quattro le case del dazio vuote in città
La struttura del casello di Porta Nuova ha muri scrostati e pezzi di parete mancanti o rovinati. A terra ci sono calcinacci del cornicione, una parte si è staccata dal tetto ed è caduta rovinando anche la pavimentazione. Si tratta dei due edifici costruiti a inizio Ottocento insieme all’arco di Porta Nuova, circa 140 metri quadrati totali, in piazzale Principessa Clotilde, davanti all’ospedale Fatebenefratelli. I danni non sono strutturalmente gravi, ma sono segno di una condizione di abbandono dello stabile. E infatti i due spazi del casello sono senza gestore da tempo.
Quello di Porta Nuova è uno degli otto antichi caselli daziari della città. Sono amministrati dall’assessorato al Demanio, che si occupa di organizzare bandi pubblici con cui vengono concessi in gestione ad associazioni o esercizi commerciali. Tutti hanno due spazi in affitto, a parte quello in viale Monza 335, che ne ha soltanto uno. Tra i gestori ci sono ristoranti, bar, un’agenzia di viaggi e varie associazioni, ad esempio quella dei Combattenti e Reduci. L’affidatario della gestione del casello paga un affitto al Comune e si deve occupare della manutenzione ordinaria e straordinaria. Per la seconda però, qualora dovesse presentarsi il problema, il gestore contatta il Comune che manda un tecnico esterno per stimare l’entità del danno, per poi rimborsare l’affittuario.
Oltre a quello di Porta Nuova, ci sono quattro caselli vuoti in città, tra cui quello in piazza Ventiquattro Maggio, che ospitava l’associazione Milano Altri Talenti, e quello in piazza Cinque Giornate, dove c’era il Movimento turistico del vino lombardo. Entrambe le concessioni sono scadute nel 2018. C’è poi il casello di Porta Volta, che era stato affidato all’associazione nazionale degli Alpini in occasione dell’adunata per i cento anni, lo scorso maggio.
Infine, c’è quello di Porta Nuova. Entrambi gli spazi del casello sono vuoti da diversi anni. L’ultimo bando è del 2017, quando il Fatebenefratelli aveva fatto arrivare a Palazzo Marino una manifestazione d’interesse. La prima dal 2013, quando furono riconsegnati al Comune dall’associazione Castelli e ville aperti: da allora gli spazi sono rimasti inutilizzati e ben due bandi pubblici per alcuni progetti legati ad Expo nel 2015 sono andati deserti. L’azienda sociosanitaria in quegli spazi voleva espandere la farmacia e mettere alcuni ambulatori di screening gratuiti. Si pensava anche a un’estensione delle attività della Casa pediatrica, ad esempio il Centro sul disagio adolescenziale, punto di riferimento nazionale per bullismo e cyber bullismo, e al coinvolgimento di alcune associazioni di volontariato. Ma, alla fine, il Fatebenefratelli non ha portato avanti le iniziative e ha lasciato scadere la concessione.
Il Comune fa sapere di essersi già messo in moto per riparare la struttura dell’edificio. I danni potrebbero dipendere dalle forti piogge delle ultime settimane, dal maltempo e dall’inquinamento. Essendo il casello inutilizzato da molto, nessuno si è accorto in tempo dei problemi. Per i due edifici il Comune indirà a breve un nuovo bando, sperando che non vada a vuoto, per trovare un nuovo inquilino e per scongiurare eventuali nuovi episodi di degrado dell’edificio.