Corriere della Sera (Milano)

Porta Nuova Al casello servono cure urgenti

Danni alla struttura e calcinacci . L’ultima gara nel 2017. Quattro le case del dazio vuote in città

- di Giorgia Fenaroli

La struttura del casello di Porta Nuova ha muri scrostati e pezzi di parete mancanti o rovinati. A terra ci sono calcinacci del cornicione, una parte si è staccata dal tetto ed è caduta rovinando anche la pavimentaz­ione. Si tratta dei due edifici costruiti a inizio Ottocento insieme all’arco di Porta Nuova, circa 140 metri quadrati totali, in piazzale Principess­a Clotilde, davanti all’ospedale Fatebenefr­atelli. I danni non sono struttural­mente gravi, ma sono segno di una condizione di abbandono dello stabile. E infatti i due spazi del casello sono senza gestore da tempo.

Quello di Porta Nuova è uno degli otto antichi caselli daziari della città. Sono amministra­ti dall’assessorat­o al Demanio, che si occupa di organizzar­e bandi pubblici con cui vengono concessi in gestione ad associazio­ni o esercizi commercial­i. Tutti hanno due spazi in affitto, a parte quello in viale Monza 335, che ne ha soltanto uno. Tra i gestori ci sono ristoranti, bar, un’agenzia di viaggi e varie associazio­ni, ad esempio quella dei Combattent­i e Reduci. L’affidatari­o della gestione del casello paga un affitto al Comune e si deve occupare della manutenzio­ne ordinaria e straordina­ria. Per la seconda però, qualora dovesse presentars­i il problema, il gestore contatta il Comune che manda un tecnico esterno per stimare l’entità del danno, per poi rimborsare l’affittuari­o.

Oltre a quello di Porta Nuova, ci sono quattro caselli vuoti in città, tra cui quello in piazza Ventiquatt­ro Maggio, che ospitava l’associazio­ne Milano Altri Talenti, e quello in piazza Cinque Giornate, dove c’era il Movimento turistico del vino lombardo. Entrambe le concession­i sono scadute nel 2018. C’è poi il casello di Porta Volta, che era stato affidato all’associazio­ne nazionale degli Alpini in occasione dell’adunata per i cento anni, lo scorso maggio.

Infine, c’è quello di Porta Nuova. Entrambi gli spazi del casello sono vuoti da diversi anni. L’ultimo bando è del 2017, quando il Fatebenefr­atelli aveva fatto arrivare a Palazzo Marino una manifestaz­ione d’interesse. La prima dal 2013, quando furono riconsegna­ti al Comune dall’associazio­ne Castelli e ville aperti: da allora gli spazi sono rimasti inutilizza­ti e ben due bandi pubblici per alcuni progetti legati ad Expo nel 2015 sono andati deserti. L’azienda sociosanit­aria in quegli spazi voleva espandere la farmacia e mettere alcuni ambulatori di screening gratuiti. Si pensava anche a un’estensione delle attività della Casa pediatrica, ad esempio il Centro sul disagio adolescenz­iale, punto di riferiment­o nazionale per bullismo e cyber bullismo, e al coinvolgim­ento di alcune associazio­ni di volontaria­to. Ma, alla fine, il Fatebenefr­atelli non ha portato avanti le iniziative e ha lasciato scadere la concession­e.

Il Comune fa sapere di essersi già messo in moto per riparare la struttura dell’edificio. I danni potrebbero dipendere dalle forti piogge delle ultime settimane, dal maltempo e dall’inquinamen­to. Essendo il casello inutilizza­to da molto, nessuno si è accorto in tempo dei problemi. Per i due edifici il Comune indirà a breve un nuovo bando, sperando che non vada a vuoto, per trovare un nuovo inquilino e per scongiurar­e eventuali nuovi episodi di degrado dell’edificio.

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Cornicione Il tetto del casello daziario
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Principess­a Clotilde
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(Ansa/Maule) Il casello di Porta Nuova inutilizza­to da anni e, a fianco, particolar­i che mostrano il degrado della struttura
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