Lista d’attesa in ospedale, il Comune paga la visita privata
L’amministrazione di Pescate in soccorso dei cittadini meno abbienti: «Sanità pubblica una vergogna»
LECCO L’ospedale non rispetta i tempi d’attesa imposti dal medico curante per visite urgenti? Sarà l’amministrazione a farsi carico del problema pagando al cittadino l’esame svolto privatamente. Accade a Pescate, comune alle porte di Lecco, 2.200 abitanti, dove la giunta di centrodestra, guidata dal sindaco Dante De Capitani, ha deciso di adottare la singolare iniziativa per venire incontro alle esigenze dei meno abbienti. «Una presa di posizione forte per protestare contro i tempi biblici della sanità pubblica. Ci mettiamo i soldi e la faccia», spiega il primo cittadino.
Il provvedimento è scattato dopo la denuncia di un residente con una figlia invalida a cui era stata prescritta una visita gastroenterologica entro dieci giorni, secondo il codice di urgenza specificato sull’impegnativa. Ma la ricetta sarebbe stata respinta dall’accettazione per l’impossibilità di rispettare le tempistiche non solo in ospedale, ma anche nelle altre strutture accreditate della provincia. La tabella dei tempi d’attesa per l’attività specialistica ambulatoriale pubblicata dall’Asst di Lecco parla chiaro: un anno per una visita dermatologica, sei mesi per quella allergologica, quattro per un consulto dal gastroenterologo. «Una vergogna — rincara la dose De Capitani —. Per questo abbiamo deciso che chi ha necessità di esami urgenti, con priorità a disabili e invalidi, potrà farlo privatamente. Paghiamo noi attingendo al fondo di solidarietà comunale finanziato dalle donazioni raccolte con le tante manifestazioni promosse in paese. Dove non arriva lo Stato, ci pensiamo noi». L’amministrazione ha comunque chiesto conto di quanto accaduto scrivendo ai vertici dell’Asst e all’assessore regionale Gallera. Ma nell’attesa di un riscontro è passata ai fatti. Basta presentarsi in municipio, ai servizi sociali, con l’impegnativa della prestazione richiesta dal medico e la prenotazione che dimostri i tempi lunghi, per accedere a una visita privata a spese del comune, che in caso di necessità, si farà carico anche del trasporto. «Non posso permettere che i miei cittadini non abbiano le cure nei tempi compatibili con la loro patologia e non è giusto che certe prestazioni siano garantite solo a chi può pagare», conclude il sindaco.