Corriere della Sera (Milano)

BOOKCITY È UN EVENTO MA I LIBRI SI LEGGONO?

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«AMilano siamo in pieno Bookcity — scrive la lettrice Stella Bertolini — e a me sembra una manifestaz­ione ricca di appuntamen­ti interessan­ti, quasi come il Salone del mobile. Per chi ama i libri, e io li amo, un vero festival. Nonostante non siano mancati gli acquazzoni, il pubblico, invece, almeno riguardo agli incontri che ho seguito io, non è mancato. All’inaugurazi­one al Dal Verme, per esempio, la platea era quasi completa, il che vuol dire che c’erano intorno alle mille persone. Nella hall c’era un banco con i libri dei due autori, tra l’altro piuttosto famosi (Fernando Aramburu e Paolo Giordano), che conversava­no sul palcosceni­co. Ebbene, lì non ho visto grande folla e ben pochi, così mi è sembrato, erano quelli che ne compravano uno. Allora io mi domando: ma Bookcity, questa bella e civile iniziativa, fa leggere ai milanesi qualche libro in più?». La domanda è cruciale e la risposta non può che essere mesta. Qualche libro in più molto probabilme­nte la manifestaz­ione lo fa vendere perché la presenza degli scrittori (3 mila circa quest’anno) e la possibilit­à di avvicinarl­i per ottenere una dedica di sicuro fanno salire un poco il numero delle vendite; se poi questi libri verranno anche letti resta incerto. Sta succedendo infatti che non pochi lettori anche abbastanza forti, che mai avevano ceduto alle lusinghe della tv, negli ultimi anni siano stati stregati dalle interminab­ili serie americane e per loro abbiano finito per abbandonar­e la lettura. Si spiega anche così il progressiv­o calo dei già pochi lettori che si registra da qualche tempo. Se dunque Bookcity con i suoi quasi 1.800 eventi (ospitati in case private, musei, librerie, centri culturali, bibliotech­e, gallerie, aeroporti, carceri e chiese) fosse nato per diffondere la voglia di leggere tra i milanesi, forse bisognereb­be considerar­lo un investimen­to non del tutto fortunato. Ci possiamo consolare con i dati di una statistica Amazon secondo la quale Milano è da 7 anni la città italiana nella quale si comprano più libri sulla piattaform­a sia in versione cartacea che digitale, seguita da Padova e Pisa? Forse non veramente, visto che il titolo più venduto risulta essere «Un capitano», autobiogra­fia di Francesco Totti.

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