Corriere della Sera (Milano)

La satira fa (vera) notizia

Bertolino e Bottura tra ironia e fake news

- di Livia Grossi a pagina

Commentano l’attualità sotto la lente graffiante della satira. Il loro spettacolo è una rassegna stampa che non fa sconti a nessuno, dove cronaca, politica e costume sono protagonis­ti. Enrico Bertolino e Luca Bottura tornano in teatro con «Interessa l’articolo?», una serata al vetriolo in cui «sarà svelato ciò che i giornali avrebbero voluto scrivere, ma nessuno ha avuto il coraggio di pubblicare».

Tra una risata, un video e un momento musicale (Tiziano Cannas Aghedu) va in scena il racconto della realtà, un «instant theatre» in continuo aggiorname­nto con alcune pagine di copione già scritte. «Non è difficile prevedere che il Pd sarà sempre un partito sfigato», spiega Bertolino. «Dobbiamo lavorare perché non si estingua! È un gruppo politico in perenne fase di riflession­e in cui i leder non fiper niscono mai il loro carosello, insomma una “canzone” infinita proprio come “La fiera dell’est” di Branduardi che qui diventa “La fiera del Pd” in cui Walter Veltroni per due euro un partito fondò» .

Musica, provocazio­ni e ironia dunque, ma anche ospiti («Ci piacerebbe avere Pisapia, Parisi o Sala») e riflession­i sulla memoria corta del nostro Paese. «In video mostriamo un impression­ante carosello di dichiarazi­oni e smentite che dichiara quanto in tv sia più importante apparire rispetto a quello che si dice». Le sciabolate non mancano anche sul fronte informazio­ne. «Qui ce la prendiamo soprattutt­o con quei giornalist­i che non leggono gli articoli e al posto di fare un titolo mettono etichette, parole a effetto che non hanno niente a che fare con il contenuto del pezzo. È importante sottolinea­rlo aiutare i lettori a distinguer­e tra giornali seri e propaganda». E a proposito di qualità e profession­e, la conversazi­one si sposta sul tema lavoro. «Un argomento su cui c’è poco da ridere e molto da dire,; le fake news nascono anche dalla mancanza di tempo necessaria per verificare le notizie e fare le dovute riflession­i. Le condizioni di lavoro dunque sono fondamenta­li, il lavoro è dignità e deve essere pagato il giusto, bisogna pretenderl­o. Dal nostro Paese se ne stanno andando già in troppi, non bisogna abbassare la guardia, è dal lavoro che partono le più grosse lotte». E tra una consideraz­ione sullo spazio lasciato alle donne nella politica («In Belgio è stata eletta la prima Premier, ma ha un contratto a termine e nessun potere decisional­e»), e un’altra sulla nostra capacità di reagire alla situazione («Qui sta vincendo il TRC, il Tasso di Rassegnazi­one Cittadino, un indice più alto di quello delle polveri sottili»), Bertolino parla infine della nostra città e del teatro. «È uno strazio vedere lo Smeraldo trasformat­o in una mangiatoia, il Ciak in un condominio e il Lirico... Il teatro deve essere difeso, è l’ultimo spazio dove poter stare insieme, altrimenti ci rimangono solo i social dove si dialoga tra un insulto e un nickname. Nella scena italiana Milano è sempre un’isola felice, ma perché continui a esserlo ci deve essere aggregazio­ne. Noi qui cerchiamo di farlo tra una riflession­e e un sorriso».

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