Il vero amore anche via Skype
Una relazione senza contatto fisico al centro di «Proximo» Il regista Tolcachir: «Niente baci e incontri ma la storia è realissima»
Possiamo amare a chilometri di distanza senza toccarci e guardarci negli occhi? Come cambiano i sentimenti e le emozioni quando non c’è un corpo presente? Claudio Tolcachir, regista di punta della nuova scena argentina, s’interroga sulla questione con «Proximo», da domani in prima nazionale al Parenti. Al centro della vicenda due uomini e il loro innamoramento che vibra tra i cavi della fibra ottica, il primo è a Madrid, l’altro è in Australia: due attori (l’argentino Lautaro Perotti e lo spagnolo Santi Marín) in scena a mezzo metro di distanza che non incroceranno mai gli sguardi perché i loro personaggi glielo impediscono. «I protagonisti si sono conosciuti in Internet, non si sono mai incontrati, né baciati, ma il loro amore è reale — afferma Tolcachir — questa è la loro storia che nasce piano piano tra silenzi e batticuori: la disperazione è tangibile come la loro necessità di esprimere ciò che sentono, una comunicazione che può esistere fino a quando la linea lo consente».
Lo spettacolo è stato realizzato proprio chattando su Skype: «Ci siamo sentiti per circa tre mesi, più di sei ore al giorno da tre luoghi diversi, Italia, Spagna e Argentina — spiega Santi Marìn — è stato un lavoro davvero intenso ma ne valeva la pena, siamo soddisfatti. Questo progetto solo quindici anni fa sarebbe stato impensabile, la tecnologia quando sei vicino ti allontana, quando sei lontano invece accorcia le distanze».
Interessante anche il coinvolgimento del pubblico che l’opera propone: «lo spettatore deve far agire la propria immaginazione, in questa storia il non detto è davvero molto», sottolinea il regista. «È una commedia sulle nuove possibilità della comunicazione, ma anche sulla comprensione dei sentimenti e delle emozioni in tutte le forme che ognuno di noi ha a disposizione. In un mondo cosi disperato e depresso come il nostro, parlare d’amore diventa un atto di vera resistenza».