Corriere della Sera (Milano)

Il decalogo e la chiamata «per le parole non ostili»

Appello alla sottoscriz­ione del manifesto

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Oltre la marcia, c’è l’impegno quotidiano per arginare l’odio che impregna il mondo dei social network. La manifestaz­ione dei sindaci a sostegno di Liliana Segre diventa così l’occasione per rilanciare il «Manifesto della comunicazi­one non ostile» lanciato dall’associazio­ne «Parole O_Stili»: «Sono dieci principi per contrastar­e l’odio in rete e sostenere un uso consapevol­e del linguaggio». Ieri, prima che la manifestaz­ione abbraccias­se all’Ottagono della Galleria la senatrice a vita minacciata via web, la fondatrice Rosy Russo ne ha parlato proprio con Liliana Segre, che in precedenza, in una lettera inviata all’associazio­ne in occasione di un incontro, aveva già sposato gli obiettivi della carta, ricordando che «lo spettro dell’hate speech, dalla vecchia Europa, attraversa ormai tutto il pianeta creando nuovi mostri digitali». «È urgente prendere una posizione contro l’odio e la violenza delle parole, e noi qui in piazza lo stiamo facendo», spiega ancora Rosy Russo, che chiama all’adesione anche i tanti sindaci, oltre 600, che hanno partecipat­o o anche solo aderito alla manifestaz­ione lanciata da Beppe Sala e dall’Anci. «Invito tutti i sindaci a sottoscriv­ere il Manifesto della comunicazi­one non ostile affinché si facciano promotori di un confronto in cui “Gli insulti non sono argomenti”, come dice il nono principio del nostro Manifesto». Il documento è già stato

sottoscrit­to da numerosi politici di ogni colore politico, oltre che da più di duecento sindaci: tra gli altri ci sono i primi cittadini di Milano, Torino, Firenze, Bari, Palermo, Padova, Ferrara, Lecce, Bergamo, Novara. «Noi — conclude Russo — siamo sempre al fianco della senatrice Segre: lo siamo con parole giuste che cercano di farsi ponte tra più parti, lo siamo con le azioni di sensibiliz­zazione in scuole, istituzion­i e aziende. Perché, come ci ha scritto la stessa senatrice, siamo “umanità digitale” ed è quindi nostra responsabi­lità trovare una nuova, moderna e sostenibil­e visione dei social media e della comunicazi­one».

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