Questura di Monza, è caos passaporti Manca il personale sei mesi per il rinnovo
L’allarme dei sindacati. Il dirigente: presto i rinforzi
MONZA Viaggi in vista? Passaporto scaduto? Meglio mettersi in fila, visto che a Monza i primi appuntamenti per la pratiche sono disponibili solo a giugno 2020. È un allarme per carenza di personale, quello rilanciato in questi giorni al termine dell’assemblea del sindacato di polizia Silp Cgil. Questione già posta all’attenzione dell’opinione pubblica lo scorso mese dai lavoratori riuniti sotto la sigla del Siulp Cisl, ma che nel periodo delle feste, tra controlli intensificati per l’emergenza furti in appartamento e l’affollamento degli uffici immigrazione e passaporti, riemerge in maniera evidente. I sindacati del Silp, che hanno in Marco Caponi il neo segretario provinciale, parlano, a proposito della nuova sede di via Montevecchia, inaugurata con una certa enfasi dopo la scissione da Milano il 15 aprile scorso dall’allora ministro degli Interni Matteo Salvini, di «una struttura di fatto in stato di cantiere e non ancora completamente consegnata», con «gravi ed inaccettabili ricadute sulla sicurezza, e una drammatica e non più gestibile carenza di personale che porta disagi anche ai cittadini». Quella di Monza rientra tra le prime 5 province della Lombardia, con i suoi quasi 900 mila abitanti sparsi tra 55 comuni, ma in Questura «lavorano solo 129 operatori, contro i 450 poliziotti di Brescia (seconda provincia della Lombardia, ndr) e gli oltre 300 di Bergamo». La Brianza ha un bacino di circa 75 mila cittadini stranieri regolari, che devono regolare le pratiche per l’emissione di permesso di soggiorno in via Montevecchia. Un carico molto gravoso.
Dal punto di vista strutturale, il nuovo edificio aveva mostrato una pecca a luglio, quando un cittadino albanese, arrestato per furto, si era reso protagonista di un’incredibile evasione (ma è stato catturato nuovamente pochi giorni dopo) approfittando di un’apertura lasciata tra la sommità delle sbarre della camera di sicurezza e il soffitto. Sul piano della sicurezza, ci sono turni in cui è solo una la pattuglia disponibile sul territorio. Sotto il profilo amministrativo, quello che i brianzoli patiscono di più sono le lungaggini per il rilascio del passaporto. Il fatto è che prima, «sotto Milano», un cittadino monzese, di fronte alla prospettiva di un appuntamento fissato a mesi di distanza nella propria città, aveva la possibilità di trovarne un altro più a breve scadenza in tutti i commissariati del capoluogo e dell’hinterland. Ora, con l’autonomia, tutte le pratiche sono convogliate negli uffici brianzoli, che ancora non lavorano a regime. «Tempi biblici», dichiara Giancarlo Baroni di Siulp Cisl, per i quali «non si intravedono soluzioni», anche se «da tempo abbiamo chiesto l’aggregazione di personale».
Una schiarita all’orizzonte, invece, la vede il questore Michele Sinigaglia: «Dei disagi ci sono, è inutile negarlo, ma la pianificazione ministeriale prevede un rinforzo di organico tra la fine dell’anno e aprile 2020. Abbiamo un carico di lavoro importante su un territorio non facile, siamo costretti a muoverci con le risorse che abbiamo su più fronti, ma per i passaporti ci tengo a dire che tutte le urgenze, per chi ne avesse, sono sempre valutate, non vogliamo lasciare nessuno senza documento».