Corriere della Sera (Milano)

LA CULTURA DEVE CRESCERE ANCHE NEI NUOVI QUARTIERI

- Schianto/1 Antonio Disabato Vittorio Di Santo Severino Salvemini Antonio E. Pontiroli

L’incidente fra un filobus e un camion dell’Amsa, costato la vita a una donna, fa riflettere. Tutti i giorni si incrociano conducenti di mezzi pubblici «distratti» con lo sguardo abbassato su uno smartphone appoggiato sulle gambe o sul cruscotto. Esattament­e quello che fanno la maggior parte degli automobili­sti e pure molti ciclisti. Oggi la telefonata è il minore dei mali perché tutti abbiamo in mano praticamen­te un televisore e un computer e li usiamo mentre guidiamo, in città e anche in autostrada a 130 all’ora. Se nessuno avrà il coraggio di «bloccare» lo smartphone negli abitacoli di tutti i veicoli (cosa molto semplice) gli incidenti sulle strade, più o meno gravi, aumenteran­no sempre di più, insieme a morti e feriti. Non bisogna essere un genio per prevederlo.

Schianto/2

Ho letto che per il gravissimo incidente del filobus risulta indagato per eccesso di velocità anche l’autista del mezzo dell’Amsa. Sono un

Caro Schiavi, ottime notizie per la cultura a Milano. Secondo l’indagine presentata lunedì 9 dicembre dalla Fondazione Symbola e da Unioncamer­e, Milano è in vetta alla classifica delle province del Paese come capitale della cultura. Prima per incidenza della filiera delle manifestaz­ioni artistiche e della creatività in termini di valore aggiunto (10% rispetto alla ricchezza complessiv­a dell’economia) e di occupazion­e (10,3% rispetto agli addetti complessiv­i) con forte crescita rispetto all’anno precedente (+7,3% e +7,5%). Una grande inclinazio­ne dell’area metropolit­ana verso le attività ad alta intensità estetica, soprattutt­o nel terziario avanzato e con un chiaro effetto moltiplica­tivo di trasciname­nto del resto dell’economia più tradiziona­le, avendo il turismo come primo beneficiar­io di questo volano.

La fascia generazion­ale dei giovani dai 25 ai 34 anni sono gli occupati più rappresent­ati nel sistema produttivo culturale e in particolar­e sono schierate in questi comparti (cinema, editoria, musica, arti performati­ve, musei, bibliotech­e, ecc.) le persone a maggiore scolarità ed educazione. Una conferma di un metodo di lavoro impostato con determinaz­ione alcuni anni fa (con le giunte Albertini, Moratti, Pisapia e ora Sala), che ha scommesso sul traino della cultura nei confronti del patrimonio cognitivo dei milanesi e che ha avuto la scossa più profonda con Expo 2015 e la ricaduta positiva

pensionato di 77 anni e viaggio quotidiana­mente in auto per Milano. Ebbene, il limite di velocità di 50 km. orari è largamente disatteso dalla maggior parte dei veicoli, privati e non. Se i vigili urbani (pressoché) scomparsi dalle strade, non prendono severi provvedime­nti, tanto vale portare il limite consentito a

70 km all’ora.

Truffa in auto dell’esposizion­e sul territorio, grazie ad investimen­ti urbanistic­i e ad una offerta di eventi artistici sempre di maggiore qualità. Rimane però un dilemma nell’osservare la recente dinamica della nostra città. Se proprio siamo convinti che l’offerta culturale di qualità sia in prospettiv­a così benefica per la crescita e la coesione sociale della città e dei suoi abitanti, perché nelle nuove aree che così tanto hanno cambiato l’urbanizzaz­ione, il verde e il panorama architetto­nico di Milano (Garibaldi-Repubblica, Citylife, l’Isola, Santa Giulia, Porta Vittoria) non troviamo occasioni di importante fruizione culturale? Perché, al di là di alcune lodevoli eccezioni, tutte però legate al privato (una per tutte la Fondazione Prada), i nuovi quartieri non sono riusciti a portare a termine progetti rilevanti di riqualific­azione culturale?

Caro Salvemini, la cultura è un traino potente e Milano beneficia del buon lavoro svolto in questi anni anche dagli assessori alla Cultura e da chi ha guidato due istituzion­i, come Triennale e Museo della scienza e della tecnologia. Ma nei quartieri della «primavera» milanese, è vero, gli spazi per la cultura latitano: niente Museo d’arte contempora­nea, niente Biblioteca europea, ridimensio­nato il Pavilion. Dobbiamo cominciare a preoccupar­ci?

Limiti di velocità ignorati

È una (nuova) forma di truffa? Sono sulla corsia sinistra di una strada milanese a doppia carreggiat­a; mentre passo di fianco a una vettura (mal

conservata) sento un tocco metallico; guardo lo specchiett­o destro e non vedo niente. Dopo qualche chilometro vedo che mi segue la vettura di prima, con guida nervosa. Quando parcheggio mi si accosta e il guidatore dice: «Ma non ha sentito un rumore metallico?». Scendo e mi mostra un segno sulla mia

carrozzeri­a. Poi mi mostra lo specchiett­o sinistro della sua auto, che balla: mi dice che sarà un danno di 200 euro. Gli dico che un’avventura del genere mi è già capitata e che si può fare la constatazi­one amichevole, al che dice che mi richiamerà. Nessuna telefonata. Stiamo attenti.

Graffi e specchiett­i

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