Corriere della Sera (Milano)

Dolcetti giapponesi in Coni Zugna «I nostri clienti sono tipi curiosi: vogliono subito provare le novità»

Millefogli­e e meringhe con crema di riso e fagioli «I milanesi sono curiosi»

- di Laura Vincenti

Doraemon ne è ghiottissi­mo: il gatto azzurro protagonis­ta di un noto manga, diventato popolare qui Italia negli anni ’80 grazie a un cartone animato, è un grande fan dei dorayaki. I dolcetti tipici del Sol Levante adesso si possono gustare anche a Milano, grazie a Hiromi Cake, pasticceri­a giapponese appena aperta in viale Coni Zugna, al posto di un kebabbaro. E proprio di fronte alla storica insegna Clivati, che ha appena festeggiat­o 50 anni di attività: insomma, per passare dalla tradizione dolciaria di casa nostra a quella orientale, basta attraversa­re la strada. Il nome è un omaggio a un’anziana pasticcera di Osaka, Hiromi appunto, a cui sono legati i migliori ricordi di infanzia della fondatrice della pasticceri­a Machiko Okazaki. Ad accogliere i clienti nel negozio milanese c’è Akemi, giapponese che vive a Milano da 23 anni. Racconta: «Come qui in Italia, anche da noi la cultura della pasticceri­a ha radici lontane— racconta — ma la nostra è meno dolce rispetto alla vostra, e anche più leggera perché si usano meno zucchero e burro». Qui si possono gustare i Wagashi, ovvero i dolci tradiziona­li, come i mochi (3,50 euro), palline di riso farcite con frutta fresca, crema di fagioli rossi, gelato, e altri ingredient­i: disponibil­i in nove diverse versioni. E poi i dorayaki azuki (4,50 euro), appunto, composti da un ripieno di anko (confettura di fagioli rossi azuki) racchiuso tra due soffici dischi di pastella. Anche in altre varianti.

E poi in menu Yougashi (6 euro), ovvero i dolci in stile occidental­e reinterpre­tati e rivisitati secondo il gusto giapponese, con ingredient­i tipici. Proposti in monoporzio­ne e molto colorati, tra i più richiesti Matcha Millecrepe, ovvero una millefogli­e con crema chantilly a base di azuki, i fagioli dolci rossi. Shizuku, una mousse al cioccolato, cremoso alla nocciola e zenzero. Yuzu tarte, pasta frolla con crema allo yuzu, agrume tipico, ricoperto da una soffice meringa. I dolci non sono preparati in loco ma nel laboratori­o che ha sede a Roma, dove ha aperto la prima insegna Hiromi Cake.

Il negozio è piccolo, intimo, con giusto una manciata di tavolini e qualche sgabello al bancone per mangiare sul posto: «Ma funziona soprattutt­o l’asporto — assicura Akemi

—. I nostri clienti? Gli appassiona­ti di Giappone ma anche chi vuole provare qualcosa di nuovo: i milanesi sono molto curiosi». Aperto tutti i giorni dalle 8 del mattino fino alle 22, a breve sarà lanciata anche una proposta per il pranzo. Da bere bevande e tè giapponese, che si gusta senza zucchero, ma nei prossimi giorni in menu anche alcolici come sake e whisky. Rigorosame­nte dal Sol Levante.

 ??  ??
 ?? (foto Passaro/Fotogramma) ?? Anche da asporto Akemi accoglie i clienti al bancone di Hiromi Cake
(foto Passaro/Fotogramma) Anche da asporto Akemi accoglie i clienti al bancone di Hiromi Cake

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy