Corriere della Sera (Milano)

«La musica è come l’aria»

Antonella Ruggiero: «Unisce ed entra ovunque»

- di Paolo Carnevale

«Avevo 8 anni, ero con mio nonno, entrai nella alla Chiesa di Santa Maria di Castello a Genova e fui subito stregata dal suono di un organo. Uno strumento antico, misterioso, che meglio di ogni altro metaforizz­a l’idea di organismo vivente, con le sue meccaniche sbuffanti, i suoi scricchiol­ii, gli infiniti cigolii che lo animano durante le esecuzioni, così vicino all’idea di un corpo umano impegnato nello sforzo fisico del canto. Da allora ho sempre desiderato fondere la mia voce con quello strumento magico». Un sogno che Antonella Ruggiero ha concretizz­ato nel 2015 con l’album «Cattedrali», registrato con l’accompagna­mento del maestro Fausto Caporali, all’orgaprio no Mascioni restaurato della Cattedrale di Cremona, e realizzato dal vivo con «Sacra Armonia», uno spettacolo di scena stasera alla Chiesa San Martino di Bollate, nel concerto di apertura della rassegna «Musica dei Cieli».

L’ex cantante dei Matia Bazar interprete­rà alcuni grandi classici della tradizione cristiana, dall’Ave Maria di Gounod al Panis Angelicus di Frank, dall’Ave Maria di Franz Biebl all’Ave Maris Stella di Mark Thomas e alla «Misa Criolla» del compositor­e argentino Ariel Ramirez. Nel florilegio non manca l’Ave

Maria di De André. «Per l’occasione — spiega — sarò con un monocordo che utilizzo in questi luoghi sacri, affiancata dall’organista Roberto Olzer, per fare un viaggio alla riscoperta di perle preziose e pietre miliari della musica liturgica nei secoli, che sono sia antiche che contempora­nee, infatti c’è anche il capolavoro di De André, oltre a qualche incursione nel mio repertorio personale, come “Cavallo bianco”, “Echi di infinito”, riadattati per questo contesto così spirituale». Con un’estensione vocale che le ha permesso di spaziare dalla classica al jazz, Antonella Ruggiero sembra aver accantonat­o quel pop che l’ha resa famosa. «La mia relazione con la musica leggera non è del tutto finita — dice —, l’importante è trovare la canzone giusta, come “Senza”, un brano che ho messo in rete lo scorso anno. Non rincorro più il successo, quindi neanche Sanremo, l’importante è restare nella musica, l’unico mezzo rimasto al mondo capace di unire contro l’intolleran­za, perché circola come l’aria».

Il dialogo tra le culture attraverso la spirituali­tà è proil tema scelto per la nuova edizione di «Musica dei cieli», il festival realizzato da BeatMi, che presenta un ricco cartellone di concerti — quasi tutti gratuiti — nei luoghi di culto, teatri e sale da concerto di Milano e della Lombardia. Dopo Antonella Ruggiero, si esibiranno tra gli altri, i 3Ma, il trio formato da Ballaké Sissoko, Driss El Maloumi e Rajery, domani al Centro Pastorale Papa Giovanni 23esimo di Seriate e giovedì sera alla Chiesa Madonna di Fatima di Milano, il duo composto da Redi Hasa e Rocco Nigro, in «Lutja E Adriatikut», venerdì al Chiesa San Guglielmo di Castellazz­o di Bollate, Noa, con «Letters to Bach», il 17 dicembre alla Chiesa del Carmine, Raiz & Radicanto con «Neshama», il 18 alla Chiesa San Carlo di Novate Milanese, Ambrogio Sparagna & Peppe Servillo con «Fermarono I Cieli», il 21 alla chiesa Valdese, per finire con l’Harlem Gospel Choir, la sera del 30 dicembre al Blue Note.

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 ??  ?? Letters to Bach Noa sarà il 17 alla Chiesa del Carmine
Letters to Bach Noa sarà il 17 alla Chiesa del Carmine
 ??  ?? In trio Ballaké Sissoko, Driss El Maloumi e Rajery i 3Ma
In trio Ballaké Sissoko, Driss El Maloumi e Rajery i 3Ma
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In chiusura Harlem Gospel Choir, il 30/12 al Blue Note

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