Corriere della Sera (Milano)

L’autista del filobus: colpa di un mancamento

La tata morta, parlano le sorelle

- di Gianni Santucci

Sono le 8.09 di sabato: Shirley Ortega è a terra, sbalzata in strada dal filobus. Un operatore dell’Amsa è incastrato sotto il suo camion. I colleghi chiedono aiuto, il guidatore del filobus parla al telefono: due video ottenuti dal Corriere raccontano gli attimi successivi all’incidente che ha provocato 12 feriti e la morte della baby sitter filippina. Il legale dell’autista che è passato col rosso ora afferma: «Ha avuto un mancamento». Le sorelle di Shirley: «Era felice con il poco che aveva, era coraggiosa e saggia. Lascia un vuoto enorme».

Campeggia una vecchia cyclette, in mezzo al minuscolo bilocale in zona San Siro. L’unico oggetto non essenziale di tutta la casa. «Shirley era riuscita a comprarla risparmian­do. A tavola non voleva sentire parlare di diete ma ogni mattina all’alba, prima del lavoro, si metteva a pedalare. Cantava, mentre faceva sport. Forse quel rito di inizio giornata le ricordava le Filippine: da piccole andavamo sempre in bicicletta…».

Le due sorelle di Shirley Ortega, 49enne morta nello schianto di viale Bezzi, si abbraccian­o. «Shirley ci ripeteva: se non puoi cambiare le cose, accettale. E noi cerchiamo di farlo adesso, in questo dolore atroce, per farle vedere che abbiamo imparato. Era la più piccola della famiglia, ma anche la più saggia. Perché riusciva ad essere felice, con il poco che aveva».

Una delle due donne, Milagros, 57 anni, vive nel bilocale che, fino a sabato, è stato anche casa di Shirley. L’altra sorella, Violeta, 59 anni, è arrivata da Bologna appena saputa la tragica notizia. In famiglia ci sono anche due fratelli: Rodolfo è appena ripartito da Milano per Messina, «perché al lavoro ha potuto chiedere solo due giorni di ferie», mentre Edwin è nelle Filippine perché non può permetters­i l’aereo per giungere in Italia.

Milagros e Violeta si stringono tra loro quindi, e raccontano. Shirley era arrivata in Italia nel 2007, dopo essersi separata dal marito. In un primo momento si era stabilita in Sicilia, poi a Milano. L’inizio, come magazzinie­re in una ditta a Precotto. «Aveva tutti colleghi maschi ma non si intimidiva. Era travolgent­e, energica, solare. Non si lamentava mai, neanche con quel lavoro durissimo». Poi l’impiego come babysitter, con due bambine che aveva cresciuto e ormai considerav­a quasi nipoti. «Coltivava un sogno: portare in Italia sua figlia Angie, che ha 26 anni. Eppure, per il bene della ragazza, ha fatto l’esatto contrario — continua Violeta —: le ha comprato un monolocale a Manila, accendendo un mutuo che stava ancora pagando, per farla studiare. Si inorgogliv­a dei bei voti di Angie, del fatto che avesse iniziato anche a lavorare e facesse volontaria­to». La figlia di Shirley Ortega sta raggiungen­do in queste ore Milano, dopo un volo infinito con diversi scali: dal 2007 era venuta in Italia solo una volta e non vedeva la mamma da quasi due anni, anche se via Facetime si sentivano tutte le sere. Si somigliava­no tantissimo. Due gocce d’acqua. «Al computer Shirley raccomanda­va ad Angie di contare sulle sue forze. Le insegnava a essere umile ma ambiziosa e resistente. Le ripeteva che le donne sono per natura coraggiose e non doveva spaventars­i se stava da sola», lontana anche dal papà.

L’ex marito di Shirley per il funerale nelle Filippine, che dura diversi giorni, prenderà un terreno nel posto più bello e con tantissimi fiori. Disperato l’attuale compagno Cristian, conosciuto via Facebook e inseparabi­le da quasi quattro anni. Abita a Soresina (Crema), fa l’operaio. Si vedevano tutti i weekend e ogni altra volta possibile: «Io sono un tipo solitario, lei mi ha insegnato a vivere», dice. Cristian ha nominato un avvocato «per avere giustizia». Da quanto è emerso il camion Amsa stava impegnando l’incrocio regolarmen­te, mentre il conducente del filobus sarebbe passato col rosso causando l’incidente. Sono stati donati gli organi, domani ci sarà l’autopsia. Il funerale non sarà venerdì ma sabato, «per permettere di venire a tutti quelli che lavorano, visto che anche in ospedale sono giunte decine di persone, tantissime». Atm e il Comune hanno garantito che parteciper­anno alle spese, anche a quelle dell’eventuale trasferime­nto della salma nelle Filippine. «La vestiremo con una minigonna o un vestito lunghissim­o, a lei non piacevano le mezze misure. L’abito sarà sicurament­e colorato, come le piaceva». E ancora: «Con la mamma, che ha 81 anni, nostra sorella cantava in video chat, le faceva vedere come si balla la zumba. Le diceva che la vita è breve per tutti, per metterle allegria». Ma la sua «è stata troppo corta».

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Da sinistra le sorelle Ortega: Violeta 59 anni, che vive a Bologna, Shirley 49 anni, vittima dello schianto, e Milagros, 57, che abitava con lei. Shirley aveva anche due fratelli, uno in Sicilia e l’altro nelle Filippine. Nella foto sotto, Shirley con la figlia Angie, 26 anni. Infine la donna con il fidanzato Cristian Ghinaglia, operaio che abita a Soresina (Crema)
Sorrisi Da sinistra le sorelle Ortega: Violeta 59 anni, che vive a Bologna, Shirley 49 anni, vittima dello schianto, e Milagros, 57, che abitava con lei. Shirley aveva anche due fratelli, uno in Sicilia e l’altro nelle Filippine. Nella foto sotto, Shirley con la figlia Angie, 26 anni. Infine la donna con il fidanzato Cristian Ghinaglia, operaio che abita a Soresina (Crema)
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