«Aria insalubre» a scuola. Da gennaio lezioni in trasferta
Cambiago, il problema segnalato da tempo. Allarme delle famiglie. Oggi assemblea con il Comune
Da anni un gruppo di genitori chiede di fare chiarezza una volta per tutte su quanto sta accadendo alla scuola dell’infanzia statale di Cambiago: la presenza di odori sospetti e sgradevoli nell’aria che restano attaccati anche ai vestiti dei bambini. E questa sera il Comune, dopo le pressioni delle famiglie, ha indetto un’assemblea pubblica per fornire tutte le risposte. Perché i genitori, insieme alla dirigente scolastica hanno chiesto l’intervento del Comune, dell’Ats ma, a causa di problemi burocratici, di ritardi, di difetti di comunicazione, i sopralluoghi e le analisi per verificare se davvero questi odori fossero nocivi per la salute non si sono svolti. Solo a fine settembre e poi nelle scorse settimane un’azienda incaricata dal Comune ha effettuato un sopralluogo e un’ indagine strumentale, il cui esito ha parlato chiaro: «Sulla base dei dati analitici, delle valutazioni e considerazioni effettuate il sottoscritto ritiene di poter affermare che l’aria interna della Scuola dell’Infanzia G. Prandi nelle condizioni attuali non può essere considerata salubre».
È stata riscontrata la presenza di n-esano, acetone, formaldeide e «per quanto riguarda la salubrità degli ambienti interni ed i rischi per la salute delle persone si ritiene che l’aspetto più significativo , che emerge dall’indagine, sia rappresentato dal n-esano presente in concentrazione significativa in un ambiente dove non dovrebbe esserci. La Formaldeide essendo una sostanza molto pericolosa per la salute non dovrebbe mai risultare presente, neanche in concentrazioni infinitesime come quella determinata nel presente caso».
Intanto, da tre settimane la scuola è chiusa, 108 alunni e le loro famiglie hanno dovuto trovare strutture alternative dove portare i loro figli. E a gennaio le lezioni riprenderanno ma in un altro paese,
Gessate, che fa parte dello stesso plesso della scuola di Cambiago. «Da troppo tempo denunciamo questa situazione — spiega Elisabetta De Ambrosi —, ci hanno accusato di essere dei visionari che creano degli inutili allarmismi ma in realtà sembra che la situazione sia diversa. Per fortuna abbiamo avuto il sostegno della dirigenza scolastica, resta il dubbio su quello che i nostri figli hanno respirato e il disagio da affrontare da gennaio dato che sarà necessario recarsi in un altro paese per frequentare la scuola dell’infanzia».
Il Comune ha comunicato che è pronto a rimborsare le
Gli alunni
Le settimane spese sostenute dai genitori in questi mesi per permettere ai bambini di frequentare altre strutture, ieri mattina Ats ha effettuato un nuovo sopralluogo e mentre il Codacons ha annunciato un esposto, tra raccolte firme, proteste, richieste di dimissioni dell’assessore alla Pubblica Istruzione, questa sera nell’auditorium comunale il sindaco Laura Tresoldi si è detta pronta a fare chiarezza: «Il Comune sta monitorando strettamente la situazione — fa sapere l’Amministrazione — le risposte verranno fornite nel corso dell’assemblea».