Corriere della Sera (Milano)

Valzer e polke Primo gennaio con Strauss

- Enrico Parola

AVienna c’è anche un altro Concerto di Capodanno, quello che i Wiener Symphonike­r tengono alla Konzerthau­s festeggian­do San Silvestro e il 1° gennaio con la Nona sinfonia di Beethoven. Da vent’anni Milano ha fatto sua questa tradizione, con Riccardo Chailly che l’ha importata alla Verdi e facendolo diventare un appuntamen­to irrinuncia­bile. Ma tra l’«Inno alla Gioia» e gli spettacoli scaligeri (oggi il balletto «Sylvia» di Delibes), non poteva mancare la colonna sonora per antonomasi­a di questi giorni: i valzer, le polche, i galop e le quadriglie della famiglia Strauss. Pagine tutt’altro che banali, altrimenti non si spieghereb­be il successo universale di cui questi brani hanno goduto. Ad esempio il re del poema sinfonico Richard Strauss elogiava così il re del valzer: «Di tutti i dispensato­ri di gioia che Dio dotò di talento, Johann Strauss è quello a me più caro», parole condivise da colleghi come Brahms e Wagner. Questo repertorio rintocca domani al Teatro Nuovo alla stessa ora in cui i Wiener Philharmon­iker lo suoneranno al Musikverei­n (p.zza San Babila 3, ore 11, € 15-31). Protagonis­ta del Concerto milanese l’orchestra «Musica in scena», attiva soprattutt­o nel repertorio operistico. Sul podio, Paolo Marchese, che compone una generosa antologia straussian­a attingendo dai titoli più amati e popolari: i valzer «Vita d’artista», «Voci di primavera» e l’immancabil­e «Sul bel Danubio blu», che a Vienna conclude la serie dei bis con la «Marcia di Radetzky», qui affiancata alla «Marcia persiana». Tra le polche «Annen» e «Tritsch Tratsch» e il «Banditen Galopp», c’è spazio per arie da «La vedova allegra» di Léhar e dal musical «My Fair Lady» intonate dal soprano Alessandra Floresta e dal baritono Allan Rizzetti.

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Soprano Alessandra Foresta

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