Valzer e polke Primo gennaio con Strauss
AVienna c’è anche un altro Concerto di Capodanno, quello che i Wiener Symphoniker tengono alla Konzerthaus festeggiando San Silvestro e il 1° gennaio con la Nona sinfonia di Beethoven. Da vent’anni Milano ha fatto sua questa tradizione, con Riccardo Chailly che l’ha importata alla Verdi e facendolo diventare un appuntamento irrinunciabile. Ma tra l’«Inno alla Gioia» e gli spettacoli scaligeri (oggi il balletto «Sylvia» di Delibes), non poteva mancare la colonna sonora per antonomasia di questi giorni: i valzer, le polche, i galop e le quadriglie della famiglia Strauss. Pagine tutt’altro che banali, altrimenti non si spiegherebbe il successo universale di cui questi brani hanno goduto. Ad esempio il re del poema sinfonico Richard Strauss elogiava così il re del valzer: «Di tutti i dispensatori di gioia che Dio dotò di talento, Johann Strauss è quello a me più caro», parole condivise da colleghi come Brahms e Wagner. Questo repertorio rintocca domani al Teatro Nuovo alla stessa ora in cui i Wiener Philharmoniker lo suoneranno al Musikverein (p.zza San Babila 3, ore 11, € 15-31). Protagonista del Concerto milanese l’orchestra «Musica in scena», attiva soprattutto nel repertorio operistico. Sul podio, Paolo Marchese, che compone una generosa antologia straussiana attingendo dai titoli più amati e popolari: i valzer «Vita d’artista», «Voci di primavera» e l’immancabile «Sul bel Danubio blu», che a Vienna conclude la serie dei bis con la «Marcia di Radetzky», qui affiancata alla «Marcia persiana». Tra le polche «Annen» e «Tritsch Tratsch» e il «Banditen Galopp», c’è spazio per arie da «La vedova allegra» di Léhar e dal musical «My Fair Lady» intonate dal soprano Alessandra Floresta e dal baritono Allan Rizzetti.