Corriere della Sera (Milano)

Smog, allarme in diretta

In via Senato picchi di Pm10 due volte oltre limiti: ecco la centralina Arpa che misura gli inquinanti Continua la serie nera: lunedì il ministro in Regione

- Di Stefano Landi

Sembra un autovelox. Ma fa un lavoro molto più sporco. La centralina che rileva i livelli di Pm10 di via Senato è lì dal 1995, ancora prima che nascesse l’Arpa. Quasi un monumento. Al netto della selezione al traffico fatta da Area C, misura l’inquinamen­to della circonvall­azione interna. Dal 27 dicembre, quando è partita la serie nera dello smog in città, è quella che racconta i dati peggiori: 102 nella giornata di martedì, 113 il picco del 10 gennaio. Fuori, una casetta griffata dai soliti graffiti. Dentro, una collezione di macchine che rilevano H24 l’andamento delle polveri di una città che dopo settimane vissute in un’escalation di divieti si interroga su quanto l’aria sia diventata irrespirab­ile.

I filtri che partono bianchi e che a fine giornata raccontano 50 sfumature di grigio. Guido Lanzani, responsabi­le della qualità dell’aria di Arpa, apre lo stanzino, appoggia il pc che funge da prolunga statistica delle sue riflession­i e sintetizza: «Viviamo un momento critico, ma non anomalo». È un uomo abituato a ragionare coi numeri: «La situazione va monitorata essendo che siamo sopra ai limiti. Ma se confrontia­mo i dati di 15 o 20 anni fa, si vede quanto la realtà urbana sia migliorata». Lanzani pesca nel mucchio un paio di statistich­e: se nel 2005 i giorni sopra la soglia erano stati 152, l’anno scorso erano 72, meno della metà. Il picco di microgramm­i nel 2002 era stato 309 (al Verziere), contro i 107 di un anno fa. «Hanno inciso i filtri antipartic­olato sulle vetture diesel, le marmitte catalitich­e. I mezzi pesanti hanno un impatto inquinante molto minore. C’era la nafta, oggi il metano. Gli impianti antiquati sono rimasti residuali. Poi ci sono le misure sul traffico», spiega Lanzani.

Quella di via Senato negli anni è rimasta strategica nel rispecchia­re i valori medi del centro della città. «Nel dato che leggiamo quotidiana­mente c’è una parte naturale, una comune al bacino padano, una di fondo urbano, più il picco locale. Dobbiamo considerar­e che dicembre e

I microgramm­i

I giorni

L’intervista-video sul sito gennaio sono storicamen­te i mesi peggiori. In modo trasversal­e sul bacino padano: a Torino, Venezia, Bologna, Verona i dati sono simili», aggiunge Lanzani. Il traffico scorre abbondante. In più da qualche settimana, proprio in faccia alla centralina, è partito un cantiere. Un po’ di doping inquinante è inevitabil­e. Ma chi fa questo lavoro sa che a contare sono le medie. Una centralina del genere costa circa 150 mila euro e altri 20 mila per mantenerla ogni anno. Motivo per cui non se ne può fare una per via.

La pioggerell­a di ieri non ha spostato nessuno equilibrio. Nella notte tra venerdì e sabato dovrebbe venir giù un’acqua più «utile». Intanto lunedì il ministro dell’Ambiente Sergio Costa vedrà l’assessore regionale Raffaele Cattaneo per valutare l’emergenza smog in Lombardia. «Col variare del meteo la situazione migliorerà. Ovviamente non da un giorno all’altro. Per noi ogni decimale fa la differenza, ma dobbiamo pesare l’impatto struttural­e. Diciamo che una fettina alla volta lavoriamo perché si possa assorbire ogni combinazio­ne sfavorevol­e del meteo».

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(di media) misurati il 14 gennaio in via Senato consecutiv­i di sforamento della soglia di tutela della salute per le polveri sottili
(foto Piaggesi) Lo scienziato Guido Lanzani, responsabi­le della qualità dell’aria di Arpa, nella centralina che misura lo smog in via Senato di Pm10 per metro cubo d’aria (di media) misurati il 14 gennaio in via Senato consecutiv­i di sforamento della soglia di tutela della salute per le polveri sottili
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