Sala a Martelli: dibattito serio in Consiglio su Bettino Craxi
Chi a pochi giorni dalla ricorrenza del ventennale della scomparsa si aspettava un’apertura rimarrà deluso. Beppe Sala «congela» nuovamente l’idea di dedicare una via a Bettino Craxi e rilancia la necessità di una discussione, non solo sulla figura del segretario socialista ma sul periodo storico. «È giusto che Milano faccia i conti con Craxi e con il partito socialista. Sono pronto a promuovere un dibattito serio addirittura in Consiglio comunale dove Craxi è stato seduto per tanti anni». La Feltrinelli di piazza Piemonte è gremita in ogni ordine di posti. C’è grande attesa per la presentazione del libro di Claudio Martelli, «L’antipatico. Bettino Craxi e la grande coalizione», edito da La nave di Teseo. Sul palco, oltre all’ex guardasigilli c’è Luciano Fontana, direttore del Corriere, Andrée Ruth Shammah e il sindaco Sala di ritorno dalla Capitale per un incontro sui Giochi 2026. Quella di Martelli è una lunga ricostruzione della figura e della politica di Craxi, del Paese, del riformismo, del socialismo liberale. Ma è anche una ricostruzione segnata da prese di posizioni molto decise. «Craxi e Moro, entrambi sono stati condannati dalle istituzioni». «Io sono rimasto qui, non me ne sono andato, ma non me la sento di condannare la sua decisione. Lo capisco». «Bisogna uscire dal mondo delle fiabe per cui un gruppo di magistrati coraggiosi ha dato via a Tangentopoli. Non è stata una guerra di procura, ma una guerra di potere». «Latitante? Latitante vuol dire nascondersi. Craxi non si è mai nascosto». «Su questo sarei un filo più prudente — replica Sala — credo però che al momento della sua fine forse qualcosa di più per le sue cure si poteva fare». Posizioni diverse — come quelle sulla responsabilità dell’aumento del debito pubblico negli anni — che secondo Sala richiedono una vera discussione. «Non ho nulla da eccepire a una richiesta seppur legittima di dedicargli una via ma penso che soprattutto la sua città debba fare i conti con Craxi. Non è un tema di riconciliarsi a tutti i costi, ma si tratta di riprendere dal passato qualcosa di cui Milano ha bisogno».