Corriere della Sera (Milano)

UN «DICTATOR» DELL’ARIA PER ARGINARE GLI INQUINANTI

- Anna Maria Bruscolini Paolo Nucci

Caro Schiavi, a Milano il limite di inquinamen­to è quasi il doppio del consentito: perché il governator­e Fontana invece di criticare il Comune, non dà una mano per la salute dei lombardi?

Resta un mistero come una Giunta votata all’ambiente (con un pedigree di insuccessi), proprio ora che arrivano enormi incentivi offerti dall’Europa non abbia pensato di nominare un «Cincinnato» che governi questa fase davvero preoccupan­te.

Quando parlo del Dictator della Repubblica Romana penso a qualcuno che possa imporre, per un breve periodo, regole in grado di risolvere situazioni di particolar­e urgenza: che possa, senza curarsi delle lagnanze di chi ne trae vantaggio economico, impedire l’accesso (e la sosta a motore acceso) in città ai numerosi, iperinquin­anti, bus turistici; che imponga agli autisti Atm di spegnere il motore quando sostano al capolinea; che organizzi una task force della polizia locale e per multare chi continua imperterri­to a inquinarci con i mozziconi di sigaretta (quando quotidiana­mente ci impegniamo nella raccolta differenzi­ata casalinga).

Cari Bruscolini e Nucci, prima constatazi­one: con la stessa aria irrespirab­ile vent’anni fa si sarebbe bloccato il traffico. Regione e Comune erano di centrodest­ra, ma l’opinione pubblica aveva un altro peso e chi governava, volente o nolente, ne teneva conto. Seconda constatazi­one: rimedi efficaci e immediati non ce ne sono, né blocco, né targhe alterne risolvono il problema, ma l’inerzia dell’attuale politica è molto peggio. Regione e Comune sembrano farsi dispetti a vicenda e su aria e trasporti non ne va bene una. Se a sinistra si tentenna, a destra si frena. È assurdo che la politica continui a girare in tondo, come Vladimiro ed Estragone nella commedia di Beckett, «Aspettando Godot»: l’aria rimane avvelenata, la Regione si chiama fuori con la scusa dell’economia che non si può fermare, il Comune tiene il cerino in mano e lancia campagne contro le lame d’aria dei negozi. Fate qualcosa per i polmoni dei bambini e degli anziani, dovrebbero dire i medici. Ma anche loro, tranne qualche eccezione, tacciono. Siamo sospesi in una bolla di veleni in attesa del vento o della pioggia, rassegnati allo smog che da anni ci perseguita. Tanto al momento giusto ci dichiarere­mo tutti ambientali­sti, viva la green economy e la sostenibil­ità, l’economia verde e le smart city… Altro che Dictator dell’aria.

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