Corriere della Sera (Milano)

L’immobiliar­e delle case occupate

Aler, clan di egiziani si prende 130 alloggi abusivi. Poi compra altri 130 appartamen­ti all’asta

- di Giampiero Rossi

Occupanti abusivi di alloggi popolari e proprietar­i di appartamen­ti in tutta Milano. La sezione investigat­iva interna dell’Aler ha ricostruit­o il business nascosto di una rete di famiglie di origine egiziana. Arrivano tutti dalle stesse località, abitano illegalmen­te nello stesso quartiere, San Siro, e controllan­o un patrimonio di 130 case, acquistate alle aste pubbliche grazie a mutui concessi soprattutt­o da tre banche. Gli immobili di proprietà, poi, venivano affittati, mentre loro continuava­no a vivere in quelli occupati abusivamen­te. Una volta scoperti, sono saliti in cima alla lista degli sgomberi, «perché è evidente che hanno a disposizio­ne più di una casa di proprietà».

Un piccolo impero immobiliar­e fondato sulle occupazion­i abusive di case popolari e su mutui bancari generosi. Un business vivace e in costante sviluppo che prospera lungo l’asse che unisce due province egiziane e il quadrilate­ro Aler della zona San Siro, ma che non avrebbe potuto decollare senza la benedizion­e di istituti di credito da Paese di Bengodi e di qualche compiacenz­a strategica. Sono stati necessari tre mesi di lavoro, negli uffici di viale Romagna, dove la squadra addetta alla sicurezza ha incrociato dati su dati, mettendo insieme un puzzle che ha rivelato un disegno sconcertan­te: alcune famiglie di inquilini abusivi sono proprietar­ie di 130 appartamen­ti sparsi in tutta Milano, comprati alle aste pubbliche, oltre ai 130 in cui abitano irregolarm­ente. L’hanno chiamata operazione «Sharkia’s home», prendendo il nome dal governator­ato egiziano a Nord del Cairo da dove provengono molti dei protagonis­ti. Tutto è cominciato con una di quelle percezioni che maturano a sensazione, a colpo d’occhio, osservando tabelle, elenchi e numeri. Parlando con i responsabi­li della sicurezza, il presidente di Aler, Angelo Sala si è soffermato sulla casella relativa alle origini di diverse famiglie che occupano abusivamen­te decine di alloggi dell’Azienda regionale per l’edilizia popolare tra via Tracia, via Abbiati, via Preneste, piazza Selinunte, via Morgantini , via Gigante, via Civitali, via Paravia e — in misura minore — altre strade del vecchio quartiere San Siro. Molte di quelle persone arrivavano dall’Egitto. Ma consideran­do che si tratta di un Paese che si avvicina rapidament­e alla soglia dei cento milioni di abitanti era ancora poco per tentare di individuar­e un legame tra quelle famiglie. Qualcosa di più, tuttavia, lo suggeriva la riga successiva: il governator­ato, cioè la provincia di provenienz­a. La grande maggioranz­a si concentrav­a su due località: Sharkia e Asyut. Ancora non era molto, ma abbastanza da stimolare la voglia di provare a vederci più chiaro. Così, incrociand­o i dati anagrafici con quelli catastali, una dopo l’altra sono spuntate una serie di proprietà di immobili intestati ai diversi componenti di quelle famiglie. Gli investigat­ori dell’Aler ne hanno contati (finora) 130. Tutti acquistati da aste pubbliche, pagati con mutui bancari e poi messi a reddito. Perché loro, i proprietar­i, hanno continuato ad abitare negli appartamen­ti popolari occupati abusivamen­te, affittando gli immobili di proprietà a inquilini paganti. Ma le coincidenz­e interessan­ti non finiscono qui. Dal successivo giro di approfondi­menti è emerso che a consentire questa fitta serie di compravend­ite sono stati i mutui concessi soprattutt­o da tre istituti di credito. Una banca, in particolar­e, avrebbe prestato alla rete degli immobiliar­isti egiziani quasi un milione e centomila

euro. E un altro milione circa è arrivato da altre due importanti marchi bancari. «Non sappiamo se quei mutui siano stati accesi nelle stesse agenzie, o magari dagli stessi funzionari — spiegano i detective di Aler — forse lo potrà scoprire un’indagine giudiziari­a». E l’altro interrogat­ivo aperto riguarda l’eventuale esistenza di qualche «basista» all’interno del sistema che governa le aste pubbliche.

Intanto la grande truffa dell’agenzia immobiliar­e clandestin­a di San Siro ha prodotto un primo effetto: le famiglie che occupano abusivamen­te gli alloggi Aler sono salite in cima alla lista degli sgomberi, dal momento che ormai è evidente che hanno a disposizio­ne più di una casa di proprietà. Restano da quantifica­re i danni economici (e sociali), ma il presidente Angelo Sala è soddisfatt­o «per l’ottimo lavoro di questi ragazzi che non si sono risparmiat­i». Oltre all’operazione «Sharkia», l’attività investigat­iva interna di viale Romagna ha portato alla luce un altro caso clamoroso di business illegale all’ombra dell’edilizia pubblica: al Corvetto, un giovane occupante abusivo affittava le tre stanze del «suo» appartamen­to Aler a studenti, incassando affitti mensili da 400 euro per ospite. E per trovare i clienti pubblicava annunci su siti di annunci come Booking e Subito.it. Ma qualcuno ha riconosciu­to la casa dalle foto.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy