Il picchiatore di donne e anziani
Funzionaria pubblica presa a pugni, almeno otto aggressioni: arrestato un 48enne
L’ ultima vittima, una donna di 69 anni, stava portando fuori il cane. L’uomo si è avvicinato e senza dire una parola l’ha colpita con un «gancio» spaccandole il naso e causandole un grave trauma a un occhio: 41 giorni di prognosi. Il picchiatore è un seriale: Vito Tubito, 48 anni, è stato arrestato per otto aggressioni.
C’è chi lo aveva aiutato. Dandogli qualche vestito, offrendo un pasto o pochi spiccioli. Vito, però, era una mina vagante. Affetto probabilmente da gravi disturbi psichiatrici, mai diagnosticati in quanto l’unica volta che è stato portato in ospedale se n’è andato volontariamente dal Niguarda. La sua è una storia difficile — vive in strada da diversi anni — di assoluta marginalità e anche di violenza. Una violenza feroce contro chiunque incontrasse sul suo cammino. In particolare anziani e donne sole a spasso con il cane. Tanto da diventare negli ultimi anni una sorta di incubo per i quartieri di Greco e della Maggiolina.
Un «pericolo» intermittente, Vito Tubito, 48 anni, nato a Zurigo ma originario di Santeramo in Colle (Bari), a volte mansueto, altre incredibilmente feroce. Come accaduto con l’ultimo caso, alle 7.35 di sabato mattina quando ha aggredito una donna di 69 anni, funzionario pubblico, in via Lepanto. La vittima stava portando fuori il cane. Lui le si è avvicinato e senza dire una parola l’ha colpita con un «gancio» mandandole in frantumi il setto nasale e causandole un grave trauma a un occhio: 41 giorni di prognosi. Poche ore dopo la 69enne ha presentato la denuncia al commissariato Greco-Turro, guidato dal vice questore Angelo De Simone, e sono scattate le indagini. La donna, a differenza di altri casi che si erano verificati in passato, era riuscita a vedere il suo aggressore e anche a darne una buona descrizione: un metro e 75, 45 anni, giubbotto marrone.
Gli investigatori sono risaliti in poche ore anche ad altri episodi che si sono verificati il 4 e il 5 gennaio. Nel primo caso ad essere preso di mira era stato un 80enne che stava curando l’orto dietro al cimitero di Greco: insultato, spinto a terra, ma nessuna ferita. Il giorno successivo era toccato a un’insegnante di 62 anni a passeggio con due cani. Tubito l’aveva avvicinata e insultata: «Prima o poi ti incontrerò senza cani». Grazie alle loro testimonianze, gli investigatori sono riusciti a risalire ad altre otto aggressioni che già erano state denunciate tra il 2013 e il 2019. Anche se il sospetto è che possano essere molti di più i casi non segnalati alle forze dell’ordine.
I poliziotti del commissariato hanno mostrato ad alcune vittime le foto segnaletiche del 48enne — che per alcuni episodi era stato già denunciato, come un caso di stalking e minacce nei confronti di un anziano invalido —, poi sono riusciti a ricostruire le accuse in un decreto di fermo. Trovare l’uomo non è però stato semplice. Gli investigatori hanno percorso il quartiere (Maggiolina-GrecoGioia) in lungo e in largo, sono stati una settantina gli abitanti ascoltati e messi a verbale (anche alcuni clochard) che hanno lamentato di aver subito aggressioni fisiche o verbali dal 48enne. Vito Tubito, infatti, non aveva una residenza fissa, di fatto ha vissuto gli ultimi anni sempre per strada. Tanto che nei suoi confronti era stato emesso un foglio di via del questore per due anni firmato a ottobre 2018 ma mai notificato perché il 48enne non era stato rintracciato.
Gli agenti sono riusciti a bloccarlo domenica quando il proprietario di un cane che era stato sentito dalla polizia, ha contattato il dirigente del commissariato sul cellulare e ha segnalato la presenza di Tubito in piazza Carbonari. Prima di essere ammanettato ha però aggredito e picchiato gli agenti.