«Bene l’Inail ma sui rider troppo caos»
In vigore la legge, assicurazione obbligatoria per gli infortuni Mannheimer: manterremo anche la nostra assistenza privata
Dal primo febbraio i rider diventeranno un po’ più lavoratori dipendenti, pur non essendolo. Entrano in vigore le norme contenute nel «decreto rider», nel frattempo diventato legge. Le aziende del food delivery hanno l’obbligo di stipulare l’assicurazione Inail per i rider. L’Istituto ieri ha pubblicato le linee guida. «Speriamo che in futuro ci si accorga che avrebbe molto più senso offrire la copertura in base alle ore e non ai giorni», spiega Giacomo Lev Mannheimer, Head of Public Affairs di Glovo Italia. Che cercherà di mantenere anche l’attuale assicurazione privata offerta: «L’Inail non copre per danni contro terzi».
Una data spartiacque, per uno dei settori più divisivi della «nuova» economia. Tra una settimana, il primo febbraio, i rider diventeranno un po’ più lavoratori dipendenti, pur non essendolo. Dal primo febbraio entrano in vigore le norme contenute nel «decreto rider» (il dl 101/2019) che nel frattempo è diventato legge. Tra gli obblighi, quello per le aziende del food delivery di garantire ai fattorini la copertura assicurativa Inail contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Una novità che, insieme alle altre contenute nel testo, punta ad aumentare le tutele di lavoratori autonomi difficilmente inquadrabili come subordinati, ma che ormai costituiscono un esercito nelle strade delle nostre città.
Una bella novità nel settore, non è vero?
«Certo, anche se Glovo offre gratuitamente, da tempo, un’assicurazione privata». Giacomo Lev Mannheimer è responsabile delle relazioni istituzionali di Glovo, leader del settore in Italia. In questi mesi, le aziende hanno aperto un tavolo con l’Inail per capire come applicare alla realtà le disposizioni contenute nel testo. Ieri l’Istituto ha pubblicato le linee guida tanto attese.
Era quello che vi aspettavate?
«Sì, non ci aspettavamo che l’Inail, con cui abbiamo avuto un’interlocuzione costruttiva,
I rider sono i fattorini che effettuano consegne a domicilio spostandosi su una bicicletta o su un motorino per le aziende di food delivery (in Italia le maggiori sono Glovo, Deliveroo, Just Eat, Social Food e Uber Eats). stravolgesse la legge. Ma apprezziamo lo sforzo per fornire a tutti gli operatori una procedura semplice e chiara, direi cristallina. Siamo pronti a iniziare, ci mancavano i dettagli operativi. Ora sono arrivati, pur nei limiti che avevamo esposto: per sua natura è complicato adattare la copertura obbligatoria Inail a lavoratori autonomi».
Il premio assicurativo, secondo la legge e come l’Inail ha chiarito, viene calcolato — con una stima e un successivo conguaglio — in base alle giornate di lavoro.
«Questo è il primo punto critico. La norma ci impone di pagare l’assicurazione per ciascun giorno di lavoro di ciascun rider senza tener conto che i rider non lavorano al giorno, ma a ore. Alcuni addirittura a minuti».
Il premio assicurativo è determinato in base alla retribuzione convenzionale giornaliera, che l’Inail chiarisce essere pari a 48 euro.
«Altro paradosso: si presume che per ogni giornata lavorata il rider guadagni 48 euro. Sarebbe bastato vedere l’effettiva retribuzione di ciascuno dei nostri rider senza ricorrere a una cifra convenzionale».
Nella pratica cosa dovete fare?
«Pur nella consapevolezza che questo è un mercato in forte evoluzione, abbiamo i dati relativi al 2019. Entro 30 giorni da oggi dobbiamo fornire questa stima all’Inail, il conguaglio andrà discusso nello stesso periodo del 2021. Significa che ci baseremo sui dati del 2019 per fornire la stima del numero dei rider che collaboreranno quest’anno con Glovo e del numero di giornate in cui ciascun rider lavorerà. È chiaramente impossibile determinare in anticipo le ore di lavoro di un rider, oltre ad essere lesivo del suo diritto di lavorare quanto e quando vuole in assoluta autonomia».
Cosa chiedevate?
«Di pagare l’Inail per il tempo lavorato e pagato al rider. Speriamo che in futuro ci si accorga che avrebbe molto più senso offrire la copertura in base alle ore e non ai giorni. Anche per evitare meccanismi sproporzionati».
Vale a dire?
«Ci viene imposto di pagare l’assicurazione indipendentemente dalle ore effettivamente lavorate. Inoltre, ci sono rider che lavorano per più piattaforme contemporaneamente: ci troveremo di fronte alla situazione in cui due o più piattaforme pagano l’Inail per tutto il giorno per un solo rider che lavora contemporaneamente per entrambe».
Se questo garantisce un’assicurazione sanitaria certa al lavoratore, non è un rischio che vale la pena di correre?
«Sì, certo. Siamo felici che si arrivi a un quadro di certezza di regole uguali per tutti. Ma è paradossale: oggi per i dipendenti non viene utilizzato il criterio dei giorni ma delle ore. Per i rider la legge impone il contrario. Inoltre pensiamo che questa copertura non sia risolutiva...».
Cosa intende?
«Pensiamo che non aumenterà le tutele per i rider, anzi potrebbe rivelarsi più carente rispetto a quelle tuttora offerte».
A cosa si riferisce?
«Ci sono aspetti, come la responsabilità di danni contro terzi, che non sono coperti dall’Inail. Per questo noi chiedevamo di stabilire, non tanto l’erogatore, quanto i contenuti dell’assicurazione. Glovo cercherà infatti, oltre alla copertura Inail, di mantenere anche l’assicurazione privata attualmente offerta per la parte di responsabilità verso terzi. Una scelta volontaria, sia chiaro, ma che riteniamo necessaria».
Le retribuzioni Si stima che in una giornata lavorativa standard il fattorino guadagni 48 euro