Lambrate, il condominio Cohabitat
Kave arriva dall’Iran, Marta è alla sua prima esperienza di convivenza, Mattia si «reputa fortunato» ad aver trovato una stanza a costo accessibile e pure vicino all’università. Sono alcuni degli inquilini dei grandi appartamenti in cohousing — fino a 13 i posti disponibili in ciascuno dei due alloggi — appena inaugurati a Lambrate. Le due case in condivisione sono in via Pitteri, all’interno del Cohabitat Lambrate promosso da Ccl (Consorzio cooperative lavoratori) e da Delta Ecopolis e realizzato in tre anni.
«Gli appartamenti hanno camere singole o doppie e spazi comuni con arredamento modulabile — racconta Alessandro Galbusera, consigliere di amministrazione di Ccl e coordinatore del progetto —. Alla chiamata hanno risposto soprattutto studenti e lavoratori dai 18 ai 35 anni e hanno un costo d’affitto calmierato (da 275 a 425 euro al mese), così da incentivare i giovani all’autonomia abitativa. Possono rimanere fino a un massimo di 18 mesi».
«Ho saputo dell’opportunità tramite la Acli di Palermo — racconta Marta Seminerio, 23enne siciliana —. Mi sono trasferita a Milano per studiare Arti visive e studi curatoriali alla Naba». Il primo impatto con la nuova città non è stato semplice. «Poche stanze disponibili e prezzi alti. Questa sarà la mia prima esperienza di coabitazione». Angela La Rosa condividerà la camera con lei . «Finora ho dormito nel salone di un appartamento — dice —, dal 1° febbraio sono nella nuova casa a Lambrate». Non è spaventata all’idea di vivere assieme a una decina di persone. «È bello essere in tanti, ho scelto di abitare qui perché mi è sembrata una situazione interessante e, visto che Milano non è la mia città, ho la possibilità di fare nuove conoscenze».