Ho scritto scusa sulla pelle
I maestri del tatuaggio a Fieramilanocity
Sulla guancia destra la scritta «Pour l’amour», come il titolo del suo album del 2018, sulla sinistra, invece, come a bilanciare, «scusa». Non si possono non notare i due tatuaggi sul viso di Achille Lauro, tra i concorrenti del Festival di Sanremo in onda in questi giorni: si dice che «scusa» si riferisca al pentimento per aver fatto il primo. A istoriare la pelle del cantante di «Me ne frego» è il tatuatore romano Snt (acronimo delle sue iniziali), 33 anni. «Che significato hanno? Dovete domandarlo a lui: non mi addentro in questioni così personali. Siamo amici da anni, Lauro mi ha chiesto di fare da tramite e io ho fatto del mio meglio. Bisogna avere un’attenzione particolare perché la pelle del viso è una zona molto tecnica e resta esposta per tutta la vita». Residente tra le Canarie, Roma e Milano, Snt è in città in occasione di Milano Tattoo Convention in scena da oggi a domenica a Fieramilanocity. Specializzato nel tatuare viso, mani e dita, tra i suoi estimatori annovera la Dark Polo Gang, Gemitaiz, Fred de Palma, Alessio Sakara, Emis Killa e altri artisti, anche se lui non ama parlarne. «Il mondo della musica, soprattutto quello dei rapper, hanno aperto nuovi orizzonti su questo tipo di lavori più visibili. Adesso tanti clienti me li chiedono, ma la maggior parte delle volte cerco di dissuaderli: non ci tengo a tatuare per forza la gente in viso o zone troppo esposte! Realizzo solo i lavori che mi convincono e che penso possano dare un valore aggiunto», spiega il tatuatore, che definisce il suo stile «lettering o semplicemente classico», con varie desinenze. «Sono un appassionato di bianco e nero ma anche di grafiche, illustrazione visual e fotografia, ho fatto un miscuglio del mio background». Snt ha iniziato a tatuare a 14 anni e da allora non si è più fermato: migliaia di tattoo e una clientela variopinta, dai ragazzi di 18 anni ai collezionisti tatuatori di 50. «Chiedo cosa vogliono e cerco di accontentarli il più possibile: mi piace che il tatuaggio sia la versione corretta di quello che il mio cliente ha in mente e non uno stravolgimento», assicura.
A proposito di Milano, dice: «è da sempre una città fresca, avanti, ricca di influenze euper ropee: una bellissima capitale del tatuaggio, ricca di artisti e generi diversi. L’Italia è piena di talenti, ci mancano un po’ la rabbia e la fame che ci sono all’estero».
La Milano Tattoo Convention, ormai alla 25esima edizione, è un happening avanguardistico, che rispetta le origini del tatuaggio ma mette in vetrina anche le tendenze più recenti. Una manifestazione per tutti i gusti, anche perché sono ospiti 500 tatuatori da tutto il mondo, a parte i cinesi che, a causa del Coronavirus, hanno annullato la partecipazione. Tra i presenti, citarne alcuni tra i più famosi, Roberto Borsi, Amanda Toy, Haewall, dalla Corea, Ad Pancho, dalla Polonia, Oash Tattoo, dalla Spagna, Josh Peacock, dall’Inghilterra, Nazareno Tubaro, dall’Argentina. E tante esponenti del movimento SuicideGirls, pagina web che raccoglie foto e profili di ragazze in stile pin-up, dark, punk e diventata un fenomeno social con più di 7,7 milioni di follower su Instagram. E poi musica, spettacoli e tattoo contest presentati dal rapper Space One.
Viso, mani e dita
«Il mio stile è il lettering Spesso mi tocca dissuadere chi chiede lavori troppo visibili»