Corriere della Sera (Milano)

Le ragazze che riparano lapidi sfregiate

Cecilia e Ilaria, passione comune per la storia

- di Antonio Castaldo

Staffette del restauro, Cecilia Gnocchi e Ilaria Laisi sono ormai una certezza: quando l’odio fascista macchia targhe, lapidi o statue, ci si rivolge a loro. «Anche se per il momento siamo solo in due, il nostro è un collettivo: Restauro arte e memoria.

La lapide di marmo era nera come il carbone. Alla vigilia dell’ultimo 25 aprile, qualcuno aveva bruciato la corona di fiori dell’anno prima, stendendo un velo di fumo sulle belle parole dedicate al partigiano Carlo Ciocca in via Palmieri, alla Stadera. Alla Festa della Liberazion­e mancavano poche ore, e l’Anpi non ha avuto dubbi: «Chiamiamo le ragazze del Ram». E così Cecilia e Ilaria hanno inforcato la bici, hanno attraversa­to la città, e lavorando di gomito e spugnetta abrasiva fin dalle prime ore del mattino, hanno ripulito l’epigrafe che ricordava «una intera esistenza consacrata alla Giustizia e alla Libertà d’Italia».

Staffette del restauro, Cecilia Gnocchi e Ilaria Laisi, 37 anni entrambe, sono ormai una certezza su cui i comitati dell’Associazio­ne partigiani possono fare affidament­o. Quando l’usura del tempo o, peggio, l’erba gramigna dell’odio fascista macchia targhe, lapidi o statue, ci si rivolge a loro. «Anche se per il momento siamo solo in due, il nostro è un collettivo: Restauro Arte e Memoria. E facciamo proprio questo: difendiamo la nostra storia restituend­o splendore ai suoi simboli, anche i più piccoli», spiega Ilaria. In due anni di attività hanno restaurato 10 siti dedicati alle vittime della Resistenza. E quest’anno, in vista del 75° anniversar­io della Liberazion­e, sono diventate protagonis­te di un documentar­io della 3D Produzioni e di un evento promosso dall’Associazio­ne Chiamale Storie-MemoMi, che oggi verrà presentato alla città: un concorso di idee per un monumento alle donne partigiane, alla Barona.

«Ci siamo conosciute alle scuole medie — spiega Cecilia — e ci siamo ritrovate vicine di banchetto ai mercatini dell’artigianat­o. Io rilego libri e mi occupo di restauro anche nella vita profession­ale, Ilaria produce tessuti. Abbiamo scoperto di avere una passione comune per la storia e per la Resistenza partigiana. Abbiamo pensato, però, che fosse il caso di trasformar­la in qualcosa di concreto». Il primo intervento è stato così dedicato a due «nuovi partigiani», Fausto e Iaio, leoncavall­ini sul fronte della lotta alla droga, uccisi nel 1978 da un commando di estrema destra. Il restauro della targa che ne ricordava l’omicidio, in via Mancinelli, sfregiata da svastiche e slogan nazisti, è stato però solo il primo atto. «A volte capita di dover ripulire e mettere in ordine, o addirittur­a sistemare crepe e piccoli danni causati dal tempo», aggiunge Ilaria. «In altri casi si tratta di atti vandalici, come lo scorso maggio a Rogoredo, quando venne sfigurata la lapide di Luigi Cristini. Solitament­e i teppisti entrano in azione in prossimità delle ricorrenze, e anche in quel caso si diedero da fare pochi giorni prima del comizio di Matteo Salvini e Marine la Le Pen».

Uno dei contributi fondamenta­li alla Resistenza è stato data da donne che hanno combattuto e rischiato la vita. «Vengono ricordate quasi sempre solo come staffette partigiane, ma non hanno fatto solo questo», aggiungono quasi in coro le due restauratr­ici della memoria. «Hanno preso le armi, lasciato le famiglie, e affrontato il nemico. Poi, sì, venivano impiegate spesso per portare messaggi, ma sarebbe sbagliato ridurle a questo». A Ilaria e Cecilia è quindi venuta l’idea di dedicare a loro, alle donne cadute per la Liberazion­e un monumento. «In un primo momento — conclude Cecilia — avevamo pensato anche di progettarl­o. Poi Didi Gnocchi di MemoMi ha avuto l’idea di un concorso rivolto soprattutt­o agli architetti e in effetti è giusto così. I monumenti loro li fanno per mestiere. Noi, se serve, continuere­mo a restaurarl­i».

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 ??  ?? Al lavoro Cecilia Gnocchi e Ilaria Laisi impegnate sul ceppo di Sandro Pertini. La foto è tratta dal documentar­io Partigiane 2.0, che sarà trasmesso su Sky Arte in occasione del prossimo 25 aprile
Al lavoro Cecilia Gnocchi e Ilaria Laisi impegnate sul ceppo di Sandro Pertini. La foto è tratta dal documentar­io Partigiane 2.0, che sarà trasmesso su Sky Arte in occasione del prossimo 25 aprile

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