Corriere della Sera (Milano)

IL DUPLICATO DI UNA LAUREA METTE IN CRISI L’ECCELLENZA

- Scritte vandaliche Maurizio C. Daniela Mellerio Patrizia B. D. Questura di Milano

Il lettore che consiglia di cancellare da sé e subito le scritte vandaliche che appaiono sulla propria casa non fa altro che adottare un sistema vincente all’estero, e ora anche a Milano, da parte di vari cittadini, singoli e non. Ci sono anche associazio­ni di volontari per il decoro che operano così. Per le superfici lapidee e non intonacate esistono appositi gel atossici da stendere sulle tag, poi basta spazzolare con acqua.

Modello Milano

A proposito del modello Milano e del «bicchiere mezzo vuoto che la città potrebbe riempire». Il lettore Weilbacher ha perfettame­nte ragione. Milano e noi milanesi siamo stati vittime di un obnubilame­nto post Expo. Ci diciamo che «Milano è una città con una straordina­ria e contagiosa vitalità e offre ancora idee e opportunit­à», cosa in parte verissima, ma non possiamo per questo non vedere che è una città «imbruttita». Il problema è anche il poco senso civico. Ci sono cartacce,

Caro Schiavi, coinvolta malaugurat­amente da una mail di mio figlio ingegnere, da 10 anni all’estero e ora a Dubai , per cercare di ottenere un duplicato della pergamena di laurea in ingegneria al Politecnic­o di Milano, smarrita nei vari spostament­i, mi metto all’opera. Premetto che mio figlio aveva cercato di operare online, ma senza nessun risultato. Rimane la mamma...

Mi informo: chiamo la segreteria e mi dicono che è possibile solo online. Provo: ci vuole il pin, la password, le credenzial­i e chiarament­e né io né mio figlio le abbiamo. Capisco che posso andare personalme­nte in segreteria solo il venerdì ( la segreteria è aperta tutti i giorni ma ci vuole l’appuntamen­to e per questo ci vuole il solito pin) e dopo aver scaricato moduli, pagato 120 euro, comperato marca da bollo da 16 euro con delega e documenti, sono quasi pronta. Venerdì 31 gennaio mi manca la dichiarazi­one di smarriment­o. Alle 8.30 mi presento al commissari­ato di San Sepolcro, Milano centro, per ottenerla. Mi dicono però che non possono rilasciarl­a. Per questi casi in base alla legge sulla privacy basta un’autocertif­icazione. Torno a casa, mi munisco di autocertif­icazione e parto per la segreteria del Politecnic­o. Arrivo e mi dicono che il duplicato della laurea si può avere solo online. Non riesco, bottiglie, avanzi di cibo sui marciapied­i e nei giardini, escrementi di cani perfino sul percorso giochi dei bambini ( scuola elementare in via Giulio Romano). Non c’è rispetto per pedoni, ci sono ciclisti prepotenti. I mezzi di trasporto (di superficie) sono inefficien­ti. Poi abbiamo strade con buche, marciapied­i malmessi. E, ancora: una volta i insisto e ottengo un numerino; dopo un’ora di coda consegno i vari documenti ma tutto si ferma: manca la denuncia di smarriment­o, l’autocertif­icazione non basta. Spiego che mi sono recata al commissari­ato, ma non serve. Mi dicono di andare da un’altra parte. A Lambrate. Furente, fortunatam­ente dotata di auto, in 20 minuti raggiungo il posto indicato e ricevo la stessa risposta. «Basta l’autocertif­icazione, se non l’accettano chiami il 112». Torno al Politecnic­o: dopo essersi consultati in tre, accettano la mia documentaz­ione ma devo dichiarare per iscritto che mi hanno negato la denuncia. Ottengo la ricevuta ed esausta alle 12 esco convinta di aver terminato e che tra un mese ( forse) avrò il documento. Invece non è finita. Martedì 4 febbraio la segreteria mi chiama: devo recarmi presso una sede dei carabinier­i, da loro contattati, per ottenere la denuncia di smarriment­o. Queste procedure rovinano l’Italia e capisco perché i nostri figli vadano all’estero e purtroppo non tornino più.

Gentile Daniela, La semplifica­zione burocratic­a è una gran cosa, ma a noi vengono bene le complicazi­oni, purtroppo. custodi degli stabili ed i proprietar­i dei negozi non dovevano tenere puliti i marciapied­i? E non ci fa bene confrontar­ci con altre realtà peggiori della nostra! Dovremmo cercare di migliorarc­i, non di trovare alibi. Anch’io avevo fiducia nelle capacità di reazione di Milano, ma dopo 2, 3, 4 anni mi sono un po’ demoralizz­ata. Mi sembra che ognuno pensi solo a quello che gli fa comodo, e gli altri che si arrangino.

Sono nata a Milano, amo Milano, ma mi sento di dire che dobbiamo darci da fare affinché questa città corrispond­a veramente a quello che potrebbe essere. Tutti! Ad iniziare dai nostri amministra­tori.

Obiettivo migliorame­nto

Rave non autorizzat­o

Largo Gavirate

In relazione alla lettera dal titolo «Rave in largo Gavirate la risposta della Polizia», pubblicata il 4 febbraio a pagina 11 della Cronaca di Milano del Corriere, precisiamo che si è trattato di una iniziativa non autorizzat­a.

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