Quarant’anni fa arrivò Martini Delpini: alleati nella profezia
Ambrosianeum
«Come ogni vero profeta, il cardinale Carlo Maria Martini è partito dalla realtà concreta, nel suo caso la diocesi di Milano, per realizzare la sua testimonianza cristiana. Il suo sforzo è sempre stato quello di cercare il punto di incontro fra il Vangelo e i problemi, a volte drammatici, della città e della storia, dal terrorismo all’immigrazione». Marco Garzonio, presidente della Fondazione Ambrosianeum, ricorda così l’arcivescovo Martini a 40 anni dal suo ingresso in città. Ieri, al convegno organizzato dalla Fondazione per la ricorrenza, è intervenuto anche l’arcivescovo Mario Delpini: «Non stiamo celebrando un anniversario, ma una comunione a cui è necessaria la metafora della Parola — ha detto l’attuale guida della chiesa ambrosiana —. Viviamo in un tempo nel quale ci si esprime con degli slogan e allora parlare di parola può sembrare anacronistico, ma proprio per questo, profetico. È un indicare un oltre, non un accondiscendere alle aspettative della gente. La parola è una profezia perché consente all’umanità di ritrovare una stima di sé che è, ora, molto minacciata. Il nostro essere qui non ci vede nostalgici di un’epoca irripetibile — ha aggiunto poi Delpini — ma motivati dal proposito di essere alleati perché la parola è debole, inerme e può essere taciuta, zittita e umiliata. Noi invece abbiamo il compito di imparare a parlare, avendo fiducia nel cammino dell’umanità».