Corriere della Sera (Milano)

Senti come suona questa ghironda

Una nuova app consente di ascoltare la musica degli strumenti antichi Basta un telefonino per leggere il codice QR applicato su ogni teca

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Certo nel museo degli strumenti musicali del Castello Sforzesco si va anche per ammirare pezzi curiosi come i corni naturali di Michael Leichamsch­neider oppure bellissimi come il virginale doppio di Ioannes Ruckers, capolavoro intarsiato e dipinto nella famosa bottega fiamminga e di cui restano solo tre esemplari al mondo. Ma poter sentire anche il suono di quegli strumenti renderebbe la visita molto più affascinan­te. Da tempo al museo del Castello ci stavano pensando e ora grazie al sistema wifi installato lungo i muri e al telefonino che ogni visitatore ha in tasca, i suoni di una ghironda francese o di un chitarrone del Seicento non saranno più un mistero. Il sistema è semplice: sulle vetrine che proteggono gli strumenti sono stati incollati dei QR code, codici a barre bidimensio­nali i cui puntini neri dentro un quadrato, decodifica­ti dal cellulare, trasmetton­o informazio­ni storiche sullo strumento e il suono attraverso il microfono.

«È un’esperienza transitori­a verso un museo più aggiornato nella direzione in cui, negli ultimi vent’anni, sono andate le raccolte musicali di Parigi e Bruxelles. Esporre una statua o una ceramica è molto diverso dal mettere in mostra strumenti nati per emettere un suono», spiega il sovrintend­ente del Castello

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