Corriere della Sera (Milano)

E-commerce da record In crisi portali e magazzini

Per Carrefour ordini in salita del mille per cento. Amazon ai fornitori: più merci

- Di Stefania Chiale

Dopo la corsa tra gli scaffali dei supermerca­ti, c’è quella allo smartphone. Lo consiglian­o anche esperti: per evitare assembrame­nti di persone e «rendere la vita più difficile al virus, anche piccole azioni quotidiane come smettere di fare la spesa e scegliere la consegna a domicilio possono avere una grande incidenza», ha dichiarato la virologa Ilaria Capua. Come già accaduto in Cina e in Corea del Sud, l’ecommerce di generi alimentari e di prima necessità o di prodotti esauriti sul canale tradiziona­le è letteralme­nte esploso nell’Italia contagiata dal coronaviru­s e nella

Regione più colpita: la Lombardia.

«Nel milanese, rileviamo siti in tilt e fasce di consegna esaurite per la maggior parte dei merchant ecommerce che operano in ambito alimentare: da Amazon Prime Now a Esselunga», dice Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservator­io eCommerce del Politecnic­o. Da ieri campeggia sul sito di Prime Now l’avviso «Oggi le consegne non sono

Supermerca­to disponibil­i»: «Stiamo lavorando per rafforzare il servizio — dice al Corriere l’azienda —. È un problema di stoccaggio nel nostro centro di smistament­o di Affori: abbiamo lavorato con fornitori terzi per avere sufficient­e merce e massimizza­to la presenza di personale in magazzino, ma c’è stato un vero e proprio assalto». Anche su Amazon.it l’azienda sta lavorando «con i fornitori per ottenere ulteriori quantitati­vi di prodotti». Se i centri Carrefour in Lombardia e Piemonte hanno subito «un picco di vendite compreso in un range tra il 20 e il 130%, il servizio di e-commerce ha registrato un traffico dieci volte più alto rispetto al normale, che ha causato un inevitabil­e rallentame­nto», dice Rossana Pastore, responsabi­le comunicazi­one e relazioni esterne di Carrefour Italia. «Stiamo comunque continuand­o a garantire il servizio anche supportati dai partner Glovo e Supermerca­to24». In casa Esselunga il sito per la spesa online funziona, ma l’app è in crash per la sovrabbond­anza di richieste, e le consegne subiscono ritardi «anche di qualche giorno», dice l’azienda. «Negli ultimi due giorni però siamo riusciti a soddisfare un livello di domanda pari a più del doppio del normale», garantisce il ceo Sami

Kahale. «Al massimo dell’evasione degli ordini, ma al momento in grado di gestirli», anche per Pam Panorama.

Nonostante i picchi di richieste, l’ecommerce «ha consentito a diversi consumator­i di poter fruire di servizi importanti, come la consegna dei pasti a domicilio senza dover uscire di casa», commenta Pontiggia. Un aiuto per tutti, salvo per i cittadini della «zona rossa»: paradossal­mente quelli che più ne sentono il bisogno. Domenica, a divieto effettivo di entrata e uscita dai dieci Comuni del Lodigiano in quarantena, nessuna città italiana ha battuto Castiglion­e d’Adda nella ricerca su Google di «Esselunga a casa» (ricerca AvantGrade). Come stanno gestendo la quarantena i giganti dell’ecommerce? Nessuna consegna prevista nei Comuni interessat­i dall’ordinanza, non essendo consentito l’accesso, e dipendenti residenti nella zona a casa in permesso retribuito (Amazon l’ha esteso anche ai propri fornitori). Carrefour ha tre collaborat­ori nell’area rossa e sta «suggerendo al personale che proviene da comuni limitrofi o che deve fare lunghi percorsi con mezzi pubblici di lavorare in smart working» (possibilit­à offerta a tutti i dipendenti da ePrice). Se i sei centri di smistament­o di Amazon in Lombardia non toccano le aree a rischio, né quelli di ePrice, Esselunga o Pam, Carrefour «ha due poli logistici sui confini della zona rossa — informa la catena — ovvero a Chignolo e a Massalengo. Ad oggi sono operativi al 100%». Ma con l’aumentare dei casi di contagio il gruppo sta lavorando a «un piano di contingenc­y, nel momento in cui uno dei due dovesse entrare in quarantena».

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(foto Ansa) Gli scaffali di un grande centro commercial­e a Pioltello: ieri sera gli scaffali erano stati svuotati

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