Ristoranti e passeggiate «Noi, turiste oltre la paura»
Due giovani francesi raccontano il tour nella città chiusa. Le modelle in fuga dopo le sfilate
Il trolley in una mano e un pacchetto con due cannoli siciliani nell’altra: «Sono il nostro pranzo» raccontano Brigitte, 27 anni, e Françoise, 23, due ragazze parigine che hanno organizzato un weekend lungo in città. «Paura del coronavirus? No, per niente. In questi giorni abbiamo sentito anche i nostri amici e parenti e nessuno è preoccupato per noi». Le due amiche francesi girano tranquillamente per la città senza mascherina, l’unica accortezza che usano è quella di lavarsi spesso le mani e di usare il disinfettante, che tengono nella borsetta. «Abbiamo appreso della diffusione del virus a Milano e delle misure di contenimento adottate, leggendo le notizie in Internet, ma senza apprensione» raccontano senza patemi. Forse perché sono infermiere di professione e abituate più di altre persone alle emergenze, anche se non di questa portata. «A Parigi per ora la situazione è molto tranquilla, non c’è allarme».
Le due giovani colleghe appena possono viaggiano e trascorrono il fine settimana in altre città europee. «Come mai abbiamo scelto Milano? Perché costava poco l’aereo, abbiamo trovato un’offerta in Rete e l’abbiamo presa al volo». Non è la loro prima volta in Italia: in passato hanno già visitato Roma e Venezia: «Ma Milano non l’avevamo mai vista: ci piace molto. Oggi Duomo e musei sono chiusi? Per fortuna siamo arrivate venerdì e abbiamo fatto in tempo a vedere le cose che ci interessavano di più». In primis il Duomo: «Siamo entrate dentro la basilica e salite sulle terrazze: da lassù la vista è bellissima». E poi hanno visitato anche l’Ultima cena di Leonardo Da Vinci e la Basilica di Sant’Ambrogio. «Abbiamo girato nei vari quartieri: dai Navigli
a Brera. Ci muoviamo a piedi o con il metrò giallo». Le due parigine, infatti, hanno trovato una casa con Airbnb, al quartiere Brenta: «Molto carina, ci siamo trovate bene. La mattina abbiamo sempre fatto colazione in casa, poi pranzo e cena dove capitava. Abbiamo provato anche l’aperitivo e mangiato pizza e pasta, ovviamente». A parte oggi, che spizzicano due cannoli al volo sul Malpensa Express che le porterà all’aeroporto: ma prima ci sta un’ultima passeggiata in centro, complice anche la giornata primaverile che regala ai turisti un sole splendente e temperature piacevoli, che invitano a togliersi il cappotto. «Siamo tornate in piazza del Duomo perché è la cosa che ci è piaciuta di più: volevamo fare ancora due foto». E poi un giro in Galleria e nei negozi per un po’ di shopping o anche solo per guardare le vetrine, comprare un souvenir «Che ricordo avremo di Milano? Bello e positivo, questa storia del coronavirus non ha rovinato il nostro weekend lungo — concludono —. Se avessimo potuto saremmo rimaste ancora qui, ma dobbiamo tornare al lavoro».
La paura del coronavirus, insomma, per il momento non sembra aver fermato i turisti che si trovano già in città e che, come sempre, si ritrovano davanti al Duomo per il selfie di rito. Con o senza mascherina. La portano, per esempio, due modelle dell’Europa dell’Est in città per la settimana della moda: «Oggi è il nostro ultimo giorno qui a Milano: sentite le recenti notizie, sinceramente siamo contente di tornare a casa».
Ferie in chiaroscuro «Un dispiacere non poter entrare nei musei ma con questo sole è bello camminare»
Niente allarmismi, invece, per una giovane coppia formata da un olandese e da una ragazza indonesiana di Bali: «Siamo appena arrivati da Venezia, abbiamo organizzato la vacanza apposta per il Carnevale. Le notizie sono preoccupanti, ma noi abbiamo deciso di continuare a vivere la vita». Dispiaciuti del fatto che Duomo e musei siano chiusi, hanno preso una cartina per girare a piedi la città «Ci piace molto scattare fotografie e postarle su Instagram. Oggi c’è un bel sole, ne approfittiamo. Anche per mangiare un po’: siamo appena stati al ristorante, ce ne sono diversi aperti». Insomma, da Londra a Taiwan, dalla Spagna al Giappone ai tanti addetti al settore qui per la Settimana della moda, la città parla ancora straniero. E i turisti non sembrano scoraggiarsi.