Corriere della Sera (Milano)

La «truffa dei tamponi» e la finta Croce Rossa Allerta in tutta la regione

Anziani presi di mira. Como, furto di mascherine in ospedale

- Anna Campaniell­o Barbara Gerosa

Un caso a Cavallasca, un altro a Lurate Caccivio, entrambi nel comasco. Hanno suonato al citofono dell’ignara vittima spacciando­si per volontari della Croce Rossa, pare che indossasse­ro anche un giubbotto con i colori di ordinanza: «Dobbiamo sottoporla al test per il coronaviru­s». A Cavallasca l’anziana non si è fidata, è scesa in strada e ha fatto solo in tempo a veder fuggire i falsi operatori. Colpo fallito anche a Lurate. Ma le segnalazio­ni si moltiplica­no in tutta la regione.

A quattro giorni dallo scoppio dell’emergenza sanitaria per l’incubo coronaviru­s in Lombardia sciacalli in azione. Il virus non ferma i truffatori. Tra le prime realtà a lanciare l’allarme attraverso i social, il comitato di Lecco della Croce Rossa Italiana. «Ci hanno segnalato strane telefonate: siamo della Cri, veniamo a casa a farle il tampone. Fate attenzione a chi cerca di raggirarvi — spiega il presidente della sezione lecchese, Enzo Vigoni —. Non fidatevi di chi si presenta a domicilio per controlli o verifiche, non esistono medici che vengono da voi per fare i test. Nel dubbio chiamate sempre le autorità per una verifica. Siamo sconcertat­i. Sembra incredibil­e anche solo pensare che qualcuno possa approfitta­re di questa situazione per derubare in particolar­e gli anziani. Eppure accade».

A rilanciare l’appello anche l’Ats Brianza, con i sanitari, quelli veri, impegnati in queste ore a verificare realmente la presenza del virus: «Nessun addetto viene a domicilio a fare il test se non espressame­nte richiesto in presenza di potenziale contagio», ribadisce la direzione. «Attenti alla truffa del finto tampone», dicono i carabinier­i di Sondrio, che con una nota mettono in guardia la popolazion­e. «Il modus operandi è semplice: bussano alla porta dicendo di dover effettuare controlli per il coronaviru­s, mentre uno dei malfattori mostra finti test e materiale informativ­o, il complice svaligia l’appartamen­to. Si presentano come operatori dell’azienda sanitaria con tanto di tesserini falsi degli ospedali della zona», proseguono i militari che invitano ancora una volta a non aprire mai agli sconosciut­i. Truffatori che si approfitta­no delle paure delle persone più fragili, con la psicosi che ha spinto molti cittadini a svuotare gli scaffali dei supermerca­ti e a prendere d’assalto le farmacie.

All’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia (Como) sono state rubate persino le mascherine. All’alba di lunedì, gli operatori del comparto operatorio hanno scoperto che un armadio del deposito del blocco chirurgico era stato forzato e che era sparita la scorta di mascherine. Non è stato ancora accertato quanti di questi presidi sanitari fossero conservati nel contenitor­e saccheggia­to.

Il furto è stato subito segnalato dal personale dell’ospedale principale del territorio comasco alla direzione dell’Asst Lariana, che ha allertato le forze dell’ordine e ha denunciato l’episodio. Sono già stati avviati gli accertamen­ti, anche con il servizio di vigilanza interno del presidio, per provare a risalire ai responsabi­li del furto, sicurament­e collegato alla situazione di emergenza per l’epidemia di Coronaviru­s e all’esauriment­o delle scorte delle mascherine.

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