Corriere della Sera (Milano)

«In albergo vuote 8 camere su 10 Persi 3,5 milioni di euro al giorno»

L’impasse del turismo

- Elisabetta Andreis

Non sono piaciute agli albergator­i le parole, pur caute, del sindaco. Nell’annunciare sui social le nuove date del Salone del Mobile, Beppe Sala ha raccomanda­to di «fare attenzione a determinar­e i prezzi» in quelle date. La risposta non si è fatta attendere: «Il Comune ha scoperto la legge di mercato per la Galleria, per noi è la stessa cosa. I prezzi oscillano secondo le domanda — dice Maurizio Naro, guida dell’associazio­ne di categoria di Confcommer­cio —. Su Milano perdiamo 3,5 milioni al giorno, abbiamo un tasso di occupazion­e delle stanze che sfiora il 20 per cento contro l’abituale 85, il fatturato crolla in media del 70 per cento». Oggi Naro incontra il sindaco, «e confido lavoreremo insieme per gestire l’emergenza e la ripresa del turismo». A sentire gli hotel, è un bagno di sangue. «In due giorni abbiamo avuto 30 mila euro di cancellazi­oni. Più ferma sta la città, con tutto chiuso, meno visitatori arrivano. Milano ha costruito il suo successo come meta turistica sugli eventi», aggiunge Paolo Catoni, che gestisce gli affitti brevi per settanta di alloggi e ha aperto da poco Speronari Suites. Ed è di ieri la notizia che British Airwais ha cancellato 22 voli per Milano, fino all’11 marzo, per la mancanza di prenotazio­ni. Dai grandi ai piccoli, tutti sono (temporanea­mente) in

ginocchio. Scuote la testa Andrea Pallavicin­i, direttore di Hyatt Centric: «Avevamo 18 meeting, tutti cancellati. Chiediamo ai dipendenti di smaltire ferie. Sala ha fatto l’annuncio del cambio di data del Salone sui social senza avvisare prima gli albergator­i. Risultato? Sui siti c’è stata un’ondata di prenotazio­ni per giugno e non abbiamo fatto in tempo a modificare i prezzi». Guido Gallia dell’hotel Cavour stima almeno 10 mila euro al giorno di perdita, Diego Novarino del Viu il doppio. Damiano De Crescenzo della catena Planetaria chiede: «Abbiamo costi fissi alti, abbassino almeno la Tari».

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