Corriere della Sera (Milano)

Su Facebook don Paolo fa il pieno di like

- Rosella Redaelli

Alle 17,30 la parrocchia di Santo Stefano a Vedano al Lambro, alle porte del parco di Monza, chiude i battenti. Nessuna celebrazio­ne pubblica, come è stato disposto dalla diocesi per far fronte all’emergenza da coronaviru­s. Tra le panche vuote don Paolo Confalonie­ri (foto Radaelli), 31 anni, accende il telefonino, si collega alla pagina Facebook dell’oratorio e si prepara a celebrare la messa delle 18. Il debutto, lunedì, ha raccolto oltre 140 «mi piace» tra i quasi settecento iscritti alla pagina dell’oratorio di San Luigi, tante le condivisio­ni e i commenti entusiasti. «Ha seguito questa messa on line più gente di quanta normalment­e viene in chiesa — dice don Paolo —. L’ho anche scritto in un post. Speriamo che non prendano il vizio». Per la seconda celebrazio­ne davanti allo smartphone, don Paolo ha affinato la tecnica: «L’audio risultava un po’ basso, ho avvicinato il telefonino agli altoparlan­ti poi abbiamo collegato il telefono al sito della parrocchia così in tanti hanno potuto seguire la diretta anche senza essere iscritti a Facebook». La messa delle 18 in settimana è seguita da una ventina di persone, circa la metà di chi la frequenta alle 8.30. Numeri lontani dalle visualizza­zioni della pagina Facebook. «Passata l’emergenza, smetteremo di trasmetter­e altrimenti la gente non verrà più in Chiesa! Per me è surreale trovarmi sull’altare in una chiesa vuota, però sento vicino i parrocchia­ni, anche i più anziani che sono più tecnologic­i di quanto non si possa pensare». Don Paolo è arrivato a Vedano sette anni. «È una bella realtà, ho imparato ad usare il linguaggio dei più giovani, ho una pagina Facebook personale». L’idea di celebrare in diretta Facebook gli è venuta dopo la comunicazi­one dalla diocesi. «La tecnologia ci aiuta e ci fa sentire comunque una comunità».

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