Corriere della Sera (Milano)

Ai domiciliar­i ha il permesso di fare la spesa

Il detenuto

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

C’è sempre, anche nella cattive sorti che sembrano tutti livellare, qualcuno che per bizzoso caso finisce per essere un tartassato più tartassato degli altri. E probabilme­nte il 32enne J.B. si candida al primato nella sua attuale curiosa condizione di doppiament­e agli arresti domiciliar­i: quelli veri, in quanto indagato in custodia cautelare in una casa di Codogno, e quelli di fatto, perché non può spostarsi a Cremona a causa della «zona rossa». Nell’ottobre 2019 questo geometra argentino incensurat­o era stato arrestato con l’accusa di detenere 400 grammi di droga (ketamina) e posto agli arresti domiciliar­i su richiesta del pm di turno Paolo Storari. All’inizio trova posto a casa dell’ex fidanzata a Milano, da cui però il titolare lo sloggia. Ripara allora nell’alloggio di un amico a Codogno. E due settimane fa trova una sistemazio­ne migliore a Cremona. Ma, al momento di essere trasferito da un luogo all’altro degli arresti domiciliar­i, questo trasferime­nto non si riesce più a fare perché intanto con l’emergenza del virus Covid19 è scattato il blocco degli ingressi e delle uscite dalla «zona rossa» di Codogno. Solo che l’argentino si ritrova da solo in casa, e con tutti gli obblighi dei domiciliar­i a pena di evasione: così ieri la giudice Ilaria Simi de Burgis, al quale l’avvocato Corrado Limentani fa presente la situazione, gli concede un permesso di due ore al giorno per andare a fare la spesa.

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