Corriere della Sera (Milano)

Salone rinviato: è già battaglia sui prezzi degli alberghi

Gli albergator­i: Sala ha annunciato le date sui social, molti hanno bloccato camere a tariffe non ritoccate Furiosi i clienti «respinti»: usano scuse, li denunciamo

- di Elisabetta Andreis

Il rinvio del Salone del Mobile a giugno spiazza gli albergator­i e i clienti. Salgono i prezzi per le camere d’hotel per la Design week «estiva» e chi aveva già prenotato una stanza in quelle date si vede cancellare la prenotazio­ne con una scusa. Spiega Maurizio Naro, alla testa dell’associazio­ne degli albergator­i di Confcommer­cio: «Annullare le prenotazio­ni già accettate è scorretto, ma le strutture hanno costi fissi molto alti».

«Per fessa non mi prendono. Domani (oggi per chi legge) presento denuncia». Roberta Silingardi, manager tutt’altro che sprovvedut­a, appena il sindaco Beppe Sala ha annunciato sui social network il rinvio del Salone del mobile ha subito prenotato quattro camere per le nuove date, in un hotel vicino alla stazione Centrale. Il portale online ha accettato la prenotazio­ne. Peccato che l’ignaro albergator­e, ancora all’oscuro della fiera posticipat­a a giugno, non avesse ritoccato verso l’alto i prezzi. In sostanza la signora credeva di aver fatto l’affare, ma aveva fatto i conti senza l’oste. «Il giorno dopo — racconta — è arrivato un messaggio dall’hotel: diceva che la mia carta di credito non era valida e dunque la prenotazio­ne veniva annullata. Vivo a Milano, avevo fissato le stanze per alcuni clienti. Mi sono presentata in albergo di persona, perché naturalmen­te la mia carta è valida eccome. Ormai però gli albergator­i avevano cambiato i prezzi, da 104 euro a 390 euro, e a nulla sono valse le mie proteste. Non hanno accettato una nuova prenotazio­ne al costo precedente. È come se avessi perso 1.150 euro e nessuno me li rimborsa». Nemmeno Booking.com, «cui l’albergo ha dichiarato una fantomatic­a transazion­e impossibil­e», protesta.

Non è un caso isolato. Sono arrivate altre lettere di questo tenore al Corriere della sera ed è bastato fare una ventina di chiamate agli hotel per capire che la «strategia» è stata utilizzata da diversi. «L’annuncio via social prima che agli operatori ha spiazzato. È come se fosse stata data una notizia sensibile a borsa aperta, o come se qualcuno avesse fatto una specie di insider trading — è furioso un albergator­e che chiede di restare anonimo, con struttura dietro al Duomo —. Abbiamo avuto una ondata di prenotazio­ni a prezzi molto bassi non solo dai privati ma anche dalle agenzie. E noi cosa dovevamo fare, stare con le mani in mano?».

Spiega Maurizio Naro, alla testa dell’associazio­ne di categoria di Confcommer­cio: «Annullare prenotazio­ni già accettate perché avevano il prezzo sbagliato è scorretto, ma le strutture hanno costi fissi molto alti e 30 mila persone cui devono preservare il lavoro. Il settore è in ginocchio per l’emergenza legata al coronaviru­s, perdiamo 3,5 milioni al giorno, il tasso di occupazion­e è crollato dall’85 per cento al 10 — dice Naro —. Come d’accordo con il sindaco stiamo cercando di dare una prelazione per giugno a chi aveva prenotato per aprile e di tenere i prezzi in linea con l’anno scorso e non superiori».

Diego Novarino del 5 stelle hotel Viu è riuscito per un pelo a chiudere la disponibil­ità di camere dal 16 al 21 giugno «per rivedere le tariffe», mentre Andrea Pallavicin­i di Hyatt Centric racconta: «In molti non hanno fatto in tempo a modificare i prezzi, così il settore ci rimette». Nel caso degli host, «Airbnb ha permesso la cancellazi­one senza penali per quelle date di giugno, ma è una magra consolazio­ne», fa sapere ancora Chantal Acchinardi.

Claudia Emiltri, che gestisce decine di alloggi con il sito autonomo Lovelyloft.it e altri portali, è caustica: «È un bagno di sangue, vediamo solo disdette e di certo non potremo permetterc­i di tenere i prezzi bassi durante il Salone, viste le perdite che stiamo subendo. I prezzi li farà il mercato, come è giusto che sia».

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A spasso Più del virus, poté il sole. Bella giornata ieri, con temperatur­e gradevoli anche se con un po’ di vento, e i Navigli sono tornati lentamente a ripopolars­i. Qui via Alazia Naviglio Grande all’ora di pranzo

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