Nessun evento può piegarci se sappiamo vincere la paura
Ero a New York l’11 Settembre del 2001, trentenne pieno di entusiasmo ad imparare a fare ricerca scientifica. Ricordo che quella mattina dalla finestra del 19° piano del Sergievsky Center sulla 168° strada nella zona di Washington Heights vidi il profilo delle Twin Towers scomparire sostituite da un cumulo di polvere. Ricordo Central Park la mattina successiva riempito di mamme e papà che portarono i figli a giocare.
Ricordo l’odore di bruciato dei giorni successivi e la gara di solidarietà di chi venne da tutti gli Stati Uniti per portare cibo ai newyorkesi. In quelle giornate imparai due lezioni: che nessun evento può fermare la forza e il coraggio degli uomini, e che nessuna tragedia può alimentare l’odio ed il razzismo. Organizzarono alla Columbia University un incontro fra rappresentanti di diverse religioni per dimostrare che all’odio si deve rispondere con l’inclusione. Ruth Ottman, la docente da cui ero andato a studiare, tornò a lavorare due giorni dopo, e spedimmo un lavoro scientifico poi pubblicato su una importante rivista. In questi giorni siamo di fronte ad un evento diversissimo, ma che sta mettendo a dura prova Milano, la Lombardia, l’Italia ed il mondo. Mia moglie ed io diciamo alle nostre figlie di non avere paura perché nulla può fermare il coraggio e la forza degli uomini, e che nulla può fermare l’amore fra i popoli e le persone. Il sindaco Beppe Sala ci dice che #Milanononsiferma, e noi, che siamo medici, continueremo a curare le persone senza paura per rendere questa città migliore e sempre più inclusiva. Perché le difficoltà devono fortificarci e perché vogliamo lasciare un mondo migliore ai nostri figli. Tutto tornerà meglio di prima, se non ci faremo sopraffare dalla paura.